La Varesina ha staccato la spina «Ma abbiamo fatto un’impresa»

Dopo la sonora scoppola rimediata a Sesto San Giovanni, manca solo un punto per la salvezza aritmetica

La Varesina domenica è uscita dal Breda di Sesto San Giovanni con quattro gol sul groppone, a testimoniare un periodo tutt’altro che positivo. Dopo la vittoria esterna sul Fiorenzuola e dopo aver raggiunto quota 45 punti in classifica, le fenici si sono sedute raccogliendo tre sconfitte nelle ultime cinque partite.

Quella di domenica senz’altro è stata la più roboante e una delle peggiori della storia della società. Una situazione difficile che però non dovrebbe mettere in discussione la salvezza, sudata e ormai ad un solo punto dall’aritmetica certezza. Ne abbiamo parlato con Alessandro Albizzati, uno dei senatori della formazione di Spilli, che domenica è rientrato dopo la frattura all’orbita mascellare e che ha vissuto da protagonista la scalata dalla Promozione alla Serie D: «É una delle peggior sconfitte della storia della Varesina,

seconda solo al 5-1 subito lo scorso anno contro il Fenegrò. C’è del rammarico perché non vogliamo che queste ultime brutte prestazioni mettano in ombra quanto fatto di buono fino ad ora. La nostra stagione è stata ottima, però ora non stiamo facendo bene come all’inizio e questo ci spiace. Dopo questa sconfitta dobbiamo pensare solo al Seregno, per mettere in cascina quel punticino che sancirebbe la salvezza».
Innegabile però che, raggiunta quota 45 punti, ci sia stato un pericoloso calo di tensione: «Non credo sia tanto un calo di tensione, dopo aver vinto a Fiorenzuola eravamo consapevoli di aver fatto un passo importante in avanti senza però la certezza di esser salvi. Piuttosto credo che, arrivando a quota 45, inconsciamente credi di essere tranquillo, non salvo. Eppure in settimana, in allenamento e nei discorsi di spogliatoio, non abbiamo mai abbassato il livello di attenzione, preparandoci sempre come se la salvezza fosse ancora tutta da conquistare. Però le ultime prestazioni certificano un calo, perciò mentalmente ed inconsciamente nella testa del gruppo c’è troppa tranquillità». Un problema riconosciuto della squadra di Spilli è la difficoltà a fare gol, a conferma di ciò è esplicativa una statistica: i migliori marcatori della stagione sono due difensori, Tino e lo stesso Albizzati, a quota 6 gol. Il motivo? «Penso che i numerosi infortuni di Simone Moretti abbiano limitato parecchio il fatturato offensivo, perché lui era partito molto forte con cinque gol nelle prime giornate ed in prospettiva sarebbe stato un giocatore da oltre quindici gol. Chi ha giocato al posto suo ha creato ed avuto occasioni ma credo che ci sia stata un po’ di sfortuna. Però questo deve essere da sprono per la partita di domenica contro il Seregno per conquistare quel punto che ci manca».

Il bilancio di squadra per Albizzati è positivo, con alcuni picchi: «Credo ad esempio che le due partite con il Piacenza siano da ricordare, specialmente la vittoria in casa. Sono cose che non ricapitano più, anche perché siamo la squadra che tra andata e ritorno li ha messi più in difficoltà. Uno dei tanti aspetti positivi è anche il rendimento difensivo del girone di ritorno, che ci ha permesso di subire meno e portare a casa punti in più. E qui mi sento di fare un elogio a Francesco Allodi, che è cresciuto in maniera esponenziale e merita di stare in queste categorie». Dopo il bilancio di squadra, quello personale: «Sono molto contento della mia stagione, ho segnato sei gol e non sono pochi. Ho giocato tanto e con continuità. Adesso mi auguro che nella prossima stagione la Varesina possa migliorare e possibilmente entrare nelle prime sei imponendo il suo gioco e idee di calcio di mister Spilli».