Le vite del Franco Ossola in uno scatto

Il nostro fotografo Enrico Scaringi racconta le mille partite viste dietro un obiettivo. «Brividi a ogni bacio di Sannino alla testa dell’Alfredo. Il cuore dell’uomo Bettinelli»

Immortalare emozioni è il suo lavoro, e prima ancora una grande passione. Una passione nata da adolescente, quando stampava le fotografie in bianco e nero sulla carta chimica. Poi la crescita, fino a diventare un vero e proprio professionista.
Enrico Scaringi è uno che ha sempre l’obiettivo pronto «perché si è un po’ come i giornalisti, bisogna essere sul pezzo, altrimenti le cose passano».

E qualche cosa gli è anche passata via, anche per uno come lui che c’è sempre. «La foto mai scattata è l’immagine di Sannino che lascia lo spettacolo di Bof con il viso gonfio e pieno di lacrime». Anche perché il sergente di ferro era e rimane il suo preferito. «Me lo ricordo al primo allenamento a Carnago. Il Varese veniva da un momento difficile, ma Sannino emanava da subito un carisma e una voglia di fare incredibile».

Di scatti con l’ex tecnico biancorosso ne ricorda parecchi Scaringi. «Prima di Novara-Varese c’erano i tifosi piemontesi che lo insultavano. Lui si è girato e, con grande calma, ha detto loro: vi piacerebbe avermi come allenatore, vero? Un grande personaggio».
E non solo. «Quando baciava la testa di Alfredo Luini metteva i brividi», come pure «le bottigliette messe agli estremi dell’area tecnica per evitare l’espulsione». Molti tra i suoi scatti più belli hanno come scenario Masnago. «Ma perché non c’è niente di meglio. Dalla mia postazione, sotto la curva ospite, si vede la curva degli ultras proprio ai piedi del Sacro Monte. Dove si trova una bellezza così?».

Beppe Sannino e Alfredo Luini

Beppe Sannino e Alfredo Luini

(Foto by Varese Press)

Sannino e poi Maran, «un gentiluomo, una persona per bene che ha saputo portare allo stadio tante persone per come giocava bene la sua squadra». E infine Bettinelli. «Mi ha chiesto la foto dell’esultanza di Pavoletti dopo Varese-Novara, quando indossava la maglietta con la scritta “Grazie Betti”. È un allenatore che ha cuore e sa parlare con il cuore».
Dopo il Franco Ossola, lo stadio più affascinante per Scaringi è il Barbera di Palermo, «perché ha uno sfondo fiabesco con la montagna che svetta e perché fa impressione vederlo vuoto. Ecco perché una squadra funziona solo con il pubblico». Vedere una partita appiccicato ai protagonisti «è fantastico. Ma c’è anche il problema che spesso ti viene voglia di entrare in campo a urlare la propria rabbia se i giocatori sbagliano un gol o un passaggio. E invece bisogna restare concentrati per non perdersi nemmeno un’immagine».

l gol più bello mai immortalato? «Banalmente la finale con la Cremonese. Dopo il rigore di Buzzegoli siamo corsi tutti al centro del campo per cogliere tutto dell’esultanza. Sono stato anche un po’ male, perché correvo e batteva il cuore per l’emozione». La foto indimenticabile, però, resta quella scattata al capitano della Varesina, «che va a dare un bacio sulla bocca alla nonna attraverso la rete. Mi ha emozionato perché era un’esultanza semplice e sincera».

Il capitano della Varesina bacia la nonna dopo aver segnato un gol

Il capitano della Varesina bacia la nonna dopo aver segnato un gol

(Foto by Varese Press)

Il ricordo sportivo più triste è invece «la disfatta di Cittadella sotto la grandine, dove non si era mai visto un Varese così senza orgoglio e senza onore. Lì si era toccato il vero fondo». E poi anche uno scatto premonitore. «Prima di Sampdoria-Varese ero a 2 metri da Terlizzi quando si è fatto male nel riscaldamento. Ho capito che stava girando male». Il personaggio impossibile che Scaringi vorrebbe fotografare «non c’è, anche perché c’è già chi dà emozoni. Neto per esempio, uno che ha il vero attaccamento alla maglia, come Totti». Uno che invece vorrebbe rivedere è De Luca: «il mercato è ancora aperto vero»?

Il nostro Enrico Scaringi in un momento di relax allo stadio Speroni di Busto Arsizio

Il nostro Enrico Scaringi in un momento di relax allo stadio Speroni di Busto Arsizio

(Foto by Varese Press)