Quintana turbo è Maglia Rosa. Lo Squalo Nibali però è vivo

L’ascesa del Blockhaus premia lo scalatore colombiano che diventa leader. Il siciliano quinto a un 1’

L’Etna era stato solo un antipasto un po’ insipido, il primo piatto sul Blockhaus non ha deluso. Nairo Quintana lascia la sua prima impronta sul Giro, marchiato a fuoco dalla vittoria del colombiano sulle pendenze abruzzesi.

Nairo danza, stacca gli avversari, non esulta nemmeno sul traguardo e si veste di rosa. In salita, per ora, è il più forte e lo ha dimostrato, ma il Giro è ancora lungo e, pur perdendo terreno, gli avversari hanno dimostrato di esserci. A partire da Thibaut Pinot, francese atteso da anni al salto di qualità, che ha concluso al secondo posto lottando come un leone. Non solo lui, perché anche Tom Dumoulin ha dato grande prova di sé:

il lungagnone olandese, che all’anagrafe non è propriamente uno scalatore, ha chiuso appaiato a Pinot e in vista della cronometro di domani diventa l’avversario principale di Nairo. Ha alzato la mano al richiamo dei presenti anche Bauke Mollema, olandese della Trek quarto al traguardo a poco più di quaranta secondi: Ivan Basso ad inizio Giro lo ha inserito tra i papabili per il podio ed il tulipano un po’ ingobbito, per quella sua pedalata tutta particolare, ha dimostrato che Ivan da Cassano ha l’occhio giusto anche giù dalla bicicletta.

A chiudere il cerchio dei primi cinque, Vincenzo Nibali: vederlo ad un minuto di distacco potrebbe far gridare alla crisi, o alla bandiera bianca del siciliano. Niente affatto, signori: lo Squalo è andato forte, consapevole di essere un diesel e di poter crescere con il passare dei giorni. Certo, un Quintana così dominante probabilmente non se lo attendeva nemmeno lui, però la storia recente – vedi il Giro dell’anno scorso – insegna a non dare mai per vinto il siciliano, fino all’ultimo chilometro dell’ultima tappa.

Tutti gli altri “big” hanno salutato le ambizioni di grandeur rosa: Bob Jungels, sorriso smagliante in rosa fino a ieri mattina, ha mollato le ruote dei migliori sotto il forcing della Movistar e di Anacona. Dopo di lui, hanno ceduto tutti gli altri: Ilnur Zakarin, Tejay Van Garderen, Steven Kruijswijk e Davide Formolo, prima che fosse Quintana a prendere in mano le operazioni e ad andarsene da solo a 4,7 chilometri dal traguardo, dopo una lunga serie di scatti. Un incidente alle pendici della salita ha invece tolto dalla bagarre tutti i protagonisti del Team Sky: una moto ferma a bordo strada è stata colpita in pieno da Wilco Keldermann – gregario di Dumoulin – e l’effetto domino ha fatto cadere diversi corridori. Tra di essi, Geraint Thomas, Adam Yates e Mikel Landa, che al traguardo hanno pagato distacchi abissali. Oggi la carovana riposa, domani si riparte in solitaria contro il tempo: 40 chilometri da Foligno a Montefalco, un’altra pietra su cui si fonda questo Giro.