«Scritte sui muri, bolgia, politica. Pisa-Varese è più di una partita»

Il Varese pesca i nerazzurri in Tim Cup: da Borghi a Colantuoni e Marotta, questa sfida ha lasciato il segno

Sarà il Pisa l’avversario del Varese nel primo turno di Tim Cup. Il tabellone della Coppa Italia è stato costruito ieri, quando nella sede della Lega Serie A si è svolto il sorteggio che ha decretato tutti gli accoppiamenti da qui alla finale del 9 maggio 2018. Per i biancorossi un… regalo inaspettato: domenica prossima, 30 luglio (fischio d’inizio previsto alle 20.30), i biancorossi e i suoi tifosi saranno ospiti dell’Arena Garibaldi, per un incrocio ricco di storia e, soprattutto, rivalità.

Al vicepresidente Paolo Basile la “pesca” di ieri è piaciuta molto: «Grande accoppiamento! Iniziamo da subito a respirare l’aria del calcio che conta. A Pisa il calcio è molto seguito, allo stadio ci saranno tanti tifosi e per i nostri sarà una bella trasferta, che riporta alla mente una grande rivalità». In conferenza stampa, mister Salvatore Iacolino, col sorriso sulle labbra, aveva detto di sperare nell’incrocio con la squadra più scarsa del lotto; ecco, quella non è il Pisa: «No, direi che al mister non è andata bene – prosegue Basile – Arriveremo con soli 10 giorni di lavoro ma cercheremo comunque di fare bella figura: aprire la stagione con una sfida così bella non è male…».

Storia e rivalità dicevamo. Tra gli acerrimi nemici dei tifosi biancorossi – forse appena un gradino sotto rispetto a Como, Modena e Livorno – c’è di certo il Pisa. Questioni di schieramenti politici, ma anche – e soprattutto – sportivi, che affondano negli anni 80.

Il modo migliore per parlare di storia biancorossa è interpellare uno… storico biancorosso: per fede, anni di militanza, lucida memoria, infinita passione. «Pisa-Varese è storia del calcio italiano di serie B e C: scontri al vertice, partite di cartello. Con, anche, un incrocio in serie A: stagione ’68/’69, Varese del presidente Guido Borghi, allenato da Bruno Arcari: all’andata fu 1-1 in Toscana, il ritorno 3-1 al Franco Ossola».

Il cantore è il collega Filippo Brusa, firma della Gazzetta dello Sport, tifoso prima e, poi, anche “penna” dei colori biancorossi: «Gli incroci nella storia tra Varese e Pisa non sono tanti, ma di certo significativi. Soprattutto quelli degli anni 80, quando nacque una rivalità fortissima: in campo, con sfide di alta classifica; e fuori, tanto che sui muri della Città Giardino comparvero parecchi insulti diretti al Pisa».

La scintilla, il “casus belli”, fu con ogni probabilità «il primo (dei tre) Pisa-Varese del 1981: biancorossi appena risaliti in B con Fascetti, da una punizione molto molto dubbia nacque il gol che diede la vittoria per 1-0 al Pisa contro un Varese a serio rischio retrocessione. Lo scenario cambiò nel girone di ritorno: il Varese, che nel frattempo raddrizzò la stagione, all’ultima giornata poté festeggiare la salvezza rifilando quattro gol ai neroazzurri. L’anno successivo, stagione ’81/’82,

il Varese di Fascetti fu l’assoluta sorpresa, “la Piccola Olanda”, capace di prendersi la vetta della classifica e tenerla a lungo. A novembre, a Pisa, il terzo incrocio dell’anno solare: Fascetti squalificato, in panchina Beppe Marotta, Varese granitico con Cerantola e Vincenzi. Finì 0-0 e Colantuoni disse, togliendosi un sasso dalla scarpa, che quella era la risposta a quanto accaduto l’anno precedente». Al ritorno, poi «una partita memorabile: sabato di pasqua, il Varese veniva da due sconfitte e aveva perso la testa della classifica, sorpassato anche dal Pisa, che veniva da una striscia impressionante di risultati positivi. Nella bolgia del Franco Ossola, c’erano 18.000 persone, il Varese vinse 1-0 grazie ad un’autorete. La stagione poi si chiuse con il Pisa di Agroppi promosso insieme al Verona campione e alla Samp; Varese quarto, quinto per gli almanacchi, con il Bari».

Altri due incroci nell’84/85 («1-1 in casa, gol per il Pisa di Armenise, papà dell’Alessandro che poi giocò da noi e pareggio di Pellegrini; ritorno sconfitta 4-0»), poi si attese il’99/’00 per incontrare ancora il Pisa: «Era il Varese di Beretta, si giocò alla Befana: vinse il Pisa 1-0, e fuori dal campo ci fu una guerriglia urbana, dei casini pazzeschi; altri scontri ci furono l’anno successivo. Gli ultimi Varese-Pisa nel 2003/2004 in C1: era il primo Varese di Sannino. Sconfitta 2-0 da loro, ritorno dominato dal Pisa ma vinto dal Varese con una prodezza da fuoriarea di Mussi».

Domenica 30, all’Arena Garibaldi, un nuovo capitolo di questa rivalità: «Partita da non perdere – conclude Filippo Brusa – Per la storia del Pisa, per i ricordi del passato, perché l’Arena Garibaldi è un mito del calcio italiano. E poi affronteremo mister Carmine Gautieri, un vecchio amico… Gli auguro una stagione piena di soddisfazioni: ovviamente dalla partita successiva…».