«Servono meno corse e più qualità»

Il presidente della Binda Renzo Oldani è stato a Parigi: «La Tre Valli ha le carte in regola per il World Tour»

É passato esattamente un mese dall’ultima Tre Valli Varesine e più che fare bilanci, è già tempo di alzare la testa verso l’orizzonte per cominciare a lavorare per il futuro.

Renzo Oldani

Renzo Oldani

(Foto by archivio)

É ciò che sta facendo Renzo Oldani, presidente della Società Ciclistica Alfredo Binda, che mercoledì è stato a Parigi per un incontro con i membri dell’AIOCC, l’associazione mondiale degli organizzatori di gare ciclistiche. Al suo fianco, a rappresentare l’Italia, c’è anche Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, che ha appena tolto il velo sul percorso della centesima edizione.

Veniamo però al punto, perché Oldani sta lavorando alacremente per rendere possibile il passaggio della Tre Valli Varesine nel circuito World Tour, nonostante ci siano diversi aspetti da riconsiderare.

Aspetti che insieme a lui riassumiamo qui: «Innanzitutto si sta lavorando su una riorganizzazione del calendario, perché all’interno del World Tour ci sono fin troppe corse e questo pregiudica la qualità. Lo dico perché alla fine le corse “d’elite” possono anche aumentare, ma i corridori restano quelli, sono umani quindi potrebbero non riuscire a partecipare a tutte quante. Si stanno dunque facendo alcune valutazioni perché all’attuale stato delle corse, ad un ingresso nel World Tour non verrebbero corrisposte le necessarie garanzie a livello qualitativo e di presenza dei corridori top. Ampliare a dismisura il calendario non implica un aumento della qualità, anzi sembra sempre di più una pesca al denaro».

Un malcontento generale, dunque, che coinvolge non solo i membri dell’AIOCC ma in generale tutti gli organizzatori di corse, sia sul suolo italiano che all’estero: «A livello nazionale, dovremmo metterci tutti ad un tavolo per iniziare a proporre una qualità diversa, trovare idee nuove, nel rapporto con le istituzioni ed il territorio. Sotto questo aspetto, mi permetto di dirlo, la Tre Valli ha fatto grossi passi avanti ed è capofila. Piuttosto si può pensare di organizzare meno corse,

ma farle meglio, uscire da certi schemi classici. In generale, è importante confrontarsi, perché le spese aumentano ogni anno e le garanzie diminuiscono. Non sarebbe una fantasia, ad esempio, che il Tour o il Giro scegliessero di uscire dall’UCI e camminare in autonomia. A parte che l’organizzazione del Tour ha già paventato questa ipotesi, ma potrebbero farlo. Alla fine tutte le squadre andrebbero comunque a correre sia il Tour che il Giro, a prescindere dall’UCI. Quindi è il caso di guardarci in faccia e trovare delle soluzioni».

A tal proposito, la Tre Valli Varesine pur essendo ancora fuori dal circuito World Tour, nell’ultima edizione ha racimolato numeri significativi: 75 paesi raggiunti in diretta televisiva, Asia compresa, 27 squadre nazionali e internazionali ospitate in 12 strutture alberghiere della provincia.

Ciò ha consentito agli hotel di realizzare, stando ai dati dell’osservatorio economico della Camera di Commercio gestito con il supporto di Federalberghi Varese e di STR Global, oltre 80% di occupazione e un +20% di redditività per camera (REVPAR) rispetto all’edizione 2014 dell’evento.

Una crescita costante, che ora merita senza dubbio un occhio di riguardo ed un salto di categoria: «Il 25 novembre è in programma l’assemblea generale a Parigi, ma in questo momento con la Federazione ciclistica italiana e la Lega Ciclismo ci stiamo muovendo con una lettera anche per farci sentire e per fare dei passi avanti per la Tre Valli Varesine».

Da eccellente organizzatore di corse, Oldani non può esimersi da un pensiero sul Giro che verrà, presentato martedì a Milano: «Direi che il Giro d’Italia è sempre ai massimi livelli sotto l’aspetto dei percorsi, tanto che ora sono i francesi ad invidiarceli. Credo che questo Giro non abbia nulla da invidiare rispetto alla “grandeur” del Tour de France. Negli ultimi anni la corsa rosa sta gradualmente recuperando terreno, mi auguro ci sia un parterre di corridori importante, perché è ciò che questo evento merita».