Sette sconfitte, tre mister: arriva Pala

Oggi la Pro può annunciare il terzo cambio. Nel 2013 all’Albinoleffe ottenne una salvezza impossibile. Frantumati i record negativi dei 96 anni di storia biancoblù. Neppure in serie A sette ko consecutivi

Non c’è ancora l’ufficialità, ma il bergamasco dovrebbe essere il nuovo allenatore della Pro Patria, il terzo della stagione dopo e .

La società, chiusa nel silenzio stampa, non parla e non fa filtrare nulla, se non che «domani (oggi per chi legge) probabilmente emetteremo un comunicato». Ma l’esperienza di Mastropasqua sulla panchina biancoblù è giunta al capolinea dopo le tre sconfitte con Lumezzane, Cittadella e Cuneo. Chi prenderà il posto del tecnico milanese, dopo la sequela di “due di picche” ricevuta da e in queste settimane? (per ragioni diverse, hanno declinato l’invito , , e ).


Sembra proprio che il prescelto sia Alessio Pala. Bergamasco di Pagazzano, classe 1965, Pala in passato ha guidato l’AlbinoLeffe (a più riprese), il Pavia, la Pro Sesto, nonché le giovanili di Atalanta e AlbinoLeffe. Nella scorsa stagione Pala ha allenato l’AlbinoLeffe in Lega Pro, prima di essere esonerato a novembre. Alla guida dei seriani il tecnico bergamasco ha però compiuto anche una vera e propria impresa conquistando la salvezza al termine della stagione 2012-13, nonostante i 10 punti di penalizzazione (poi ridotti a 6) per calcioscommesse (senza penalizzazione i blucelesti sarebbero arrivati terzi). La società tigrotta si augura che Pala possa ripetere un analogo miracolo a Busto (peraltro anche la Pro Patria subirà una penalizzazione per responsabilità oggettiva nel calcioscommesse). Parlare di miracolo, a proposito della salvezza dei tigrotti, non è fuori luogo.

I fatti, purtroppo, dicono che la Pro Patria ha perso sette partite su sette: un record nei 96 anni di storia biancoblù. Con il ko interno di domenica con il Cuneo è stato superato anche il precedente primato di sei sconfitte di fila maturate nella stagione 1954-55 tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno. Un filotto così negativo non si era verificato neppure nell’ultima stagione in Serie A (’55-’56) e nello sciagurato campionato ’87-’88, concluso all’ultimo posto nel girone B della vecchia C2. Decisamente sconfortante anche il dato dei gol subiti: ben 23. Nessuno, in tutte le categorie professionistiche, ha visto perforata così tante volte la propria porta. I tigrotti viaggiano al ritmo di 3,28 reti incassate a partita: una media da far impallidire anche le più spensierate difese zemaniane (con tutto il rispetto per il grande boemo). Ma almeno le squadre di Zeman segnano spesso e volentieri.. La Pro Patria è andata in rete solo 4 volte (0.5 gol di media a partita). Insomma, chi va a vedere la Pro Patria sa già che vedrà tanti gol: degli altri.

«Siamo convinti di aver allestito un organico in grado di competere per la salvezza» ha ribadito più volte il presidente Nitti. Ma la realtà, fino a oggi, dice ben altro, al netto di tutte le attenuanti che si possono concedere ai biancoblù (partenza ritardata, problemi di condizione, infortuni, qualche errore arbitrale). La luna di miele della piazza con la nuova società sembra tramontata con i sonori fischi rivolti alla squadra al termine del pesante 0-3 col Cuneo. E il presidente Nitti non ha nascosto di essere profondamente deluso per la contestazione subìta domenica. «Lavoriamo 24 ore su 24 per risollevare la Pro Patria: non credo di meritare gli insulti ricevuti domenica» ha confidato il massimo dirigente ad alcuni collaboratori. Basterà il cambio di allenatore ad invertire la rotta?