Un mister che sa, un gruppo che può. Forza Pro Patria è l’anno giusto

Dopo 11 giornate e la vetta della classifica in mano, il punto in casa biancoblù è presto fatto: barra a dritta verso la Serie C

Tutti lo pensano, nessuno lo dice, ma se la Pro Patria 2017-2018 non dovesse vincere il campionato, dopo 11 partite già giocate nel girone e la vetta della classifica raggiunta pur con una partita in meno rispetto alle più dirette inseguitrici, saremmo di fronte a un fallimento.

Le avversarie sono tante e temibili, lo stesso Rezzato secondo in classifica ha esonerato il suo allenatore prima dell’ultimo weekend chiamando in panchina quel Filippini che lo scorso anno col Ciliverghe Mazzano aveva tanto ben fatto, ma i biancoblù hanno già dimostrato di poter giocare, e soprattutto vincere, contro tutti e su qualunque campo, hanno trovato nel tecnico Ivan Javorcic ciò che i suoi predecessori forse non erano: uno stratega, un motivatore, un allenatore in grado di apprendere dagli errori, di correggersi, di migliorarsi.

Il colpo di genio, che prima della partita poteva avvicinarsi alla follia calcistica, giocare col 3-4-3 domenica scorsa sul campo del Lumezzane, inserendo uno come Arrigoni sull’esterno alto, è sintomo di sicurezza, un allenatore cui non è concesso sbagliare non si prodiga in mosse troppo azzardate.

Lo spalatino invece fa giocare i suoi in maniera camaleontica, dando loro una precisa identità in grado però di adattarsi alle varie situazioni di campo e di infermeria.

Gucci, altalenante sin qui, ha dimostrato di poter sorreggere il peso dell’attacco sulle sue spalle; Pedone, sacrificato nelle primissime uscite e costretto a scampoli di partita nei vari secondi tempi fino all’infortunio di Disabato, ha fatto vedere di essere giocatore di caratura superiore e di essere ormai imprescindibile nell’economia e nel gioco di questa squadra.

E poi ci sono quelli che ancora possono dare di più, vedi l’infortunato Le Noci che qualora dovesse trovare la sua dimensione permetterebbe l’ennesimo salto di qualità, e c’è un gruppo che dopo la rimonta subita dal Pontisola, 3-1 che diventa 3-3 in superiorità numerica dopo una partita stradominata, ha dimostrato di aver imparato la lezione.

Oggi i Tigrotti sono una squadra solida che oltre a tenere bene il campo sa anche tenere botta capendo quando rallentare il gioco e quando spingere, e soprattutto come arginare gli avversari. 17 gol fatti a fronte di soli 7 subiti, 7 vittorie e 3 pareggi, lo scontro diretto a Rezzato ben giocato e concluso con un 1-1 che resta stretto, se non si vince il campionato così, quando lo si vince?