Varese, i playoff dopo la salvezza

La cura Caja ha portato due vittorie che dovrebbero aver scacciato l’incubo retrocessione. E ora? Calendario alla mano, ecco perché i tifosi biancorossi dovranno accontentarsi senza farsi illusioni

Se fosse arrivato prima… Con i se e con i ma non si fa la storia, neppure quella minima della Pallacanestro Varese. Il riferimento, scontato, è ad Attilio Caja, vero e giustamente celebrato artefice della rinascita attuale. Quattro punti in quattro partite, due vittorie su due nel fortino di Masnago: stop a Trento (troppo presto per instillare la sua cultura del lavoro), stop a Milano (troppo forti gli avversari). L’amore per il Poz resta incondizionato, così come l’onestà nel giudicare la sua esperienza professionale sotto le Prealpi: infortuni, scelte sbagliate di mercato, sfiga “tout court” negli episodi di campo fanno il pari con la sua inesperienza, tattica e di gestione.

Ora c’è un allenatore, però, uno che – pronti via – ha iniziato a mettere in cascina il fieno indispensabile per non sprofondare. Facendolo, peraltro, in modo talmente rapido e convincente da far venire l’acquolina in bocca a tutti i tifosi. Calendario alla mano, per la salvezza manca solo l’aritmetica, mentre per acciuffare i playoff servirebbe un miracolo sportivo da inserire negli annali, se concretizzato.

Per questa squadra la permanenza in serie A ha cessato di essere un problema proprio quando lo è diventato: prima la consapevolezza del baratro, poi “Artiglio” hanno dato lo slancio verso un traguardo cui manca una vittoria, forse due. Caserta – che nel suo cammino incontrerà avversari del calibro di Milano, Sassari, Reggio Emilia e Trento – pare spacciata: vincere quattro partite più di Varese (scontro diretto compreso) per poterla raggiungere e superare sembra, francamente, un’impresa impossibile. Salvi o quasi. C’è spazio per i sogni? Poco. Brindisi, Caserta, Capo d’Orlando e Avellino in casa, Bologna e Sassari fuori: facendo egregiamente il proprio dovere e giocando come domenica scorsa, il ruolino di marcia potrebbe segnare cinque vittorie e due sconfitte.

Fin qui di irrealistico non c’è proprio nulla: è lo scarto da colmare sulle lepri che precedono i biancorossi a esserlo. Non preoccupa Cremona (pur non avendo ribaltato lo scontro diretto), né Pistoia: spiace scriverlo, ma i favoriti per l’ottavo posto potrebbero essere gli odiati cugini brianzoli. Variabile Metta World Peace a parte, il programma che attende Cantù potrebbe fruttarle 10 punti, ovvero una distanza irrecuperabile per Varese se aggiunta ai 4 che tuttora quest’ultima ha di svantaggio.
Vedremo, partita dopo partita, turno dopo turno. Comunque vada poi arriverà la fine e sarà un’altra battaglia da combattere su tutti i fronti. Chissà se la truppa del generale Caja riuscirà a posticiparla di qualche settimana.