Varesina, nata per stupire «Accontentarsi? No, mai»

A Venegono è tornato il sorriso dopo il 5-0 rifilato al Caravaggio. Bomber Moretti: «Avevamo fame, avremmo vinto con chiunque»

Cinque gol, un palo, occasioni a raffica, giocate da leccarsi i baffi. Neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe potuto immaginare un debutto casalingo in D così scintillante. Ma la Varesina è così, è nata per stupire, e non smette di farlo: la rabbia per l’1-4 subìto all’esordio a Lecco si è subito trasformata in feroce voglia di riscossa. A farne le spese è stato il Caravaggio, polverizzato già nel primo tempo.

«Non posso dire che mi aspettassi un risultato così rotondo. Di una cosa però ero certo: ci tenevamo tantissimo a riscattare la sconfitta di Lecco». A parlare è Simone Moretti, uno dei protagonisti assoluti del match con due gol e un palo messi a referto (oltre a tanto lavoro per la squadra). Bomber di razza, classe 1983, Moro-gol ha già recuperato la forma migliore dopo la microfrattura al piede sinistro che ne ha condizionato la preparazione estiva.


«Mi è piaciuto davvero molto il nostro atteggiamento, il piglio con cui abbiamo aggredito il Caravaggio fin dalle prime battute – sottolinea Moretti – Altra cosa importante: dopo il vantaggio, arrivato subito, non ci siamo accontentati ma abbiamo continuato a spingere e a rimanere concentrati». Ecco perché, per Moretti, i meriti rossoblù superano di gran lunga i demeriti dei biancorossi orobici: «Indubbiamente il Caravaggio non ha giocato la sua miglior partita: è palese. Ma questo è avvenuto soprattutto per merito nostro: determinati come eravamo, avremmo fatto soffrire chiunque». Una prestazione talmente spettacolare da far riaffiorare qualche ulteriore rimpianto per il pesante ko con il Lecco (sconfitto a Monza 3-2 domenica): «Un po’ sì, perché in fondo anche a Lecco, 11 contro 11, eravamo in vantaggio e stavamo facendo noi la partita. Però con i “se” non si va da nessuna parte. Ci siamo riscattati subito, questa è la cosa che conta».
Non c’è tempo però per godersi la cinquina rifilata al Caravaggio. Domani è già ora di tornare in campo per il turno infrasettimanale della terza giornata: alle 18.30 i rossoblù saranno ospiti dell’Inveruno: «Squadra ostica, con un attacco temibile – avverte Moretti – Noi comunque dobbiamo scendere in campo affamati come domenica scorsa. Non era il caso di fare funerali dopo la sconfitta di Lecco, e non dobbiamo pensare di essere perfetti adesso: ma la fame, la voglia, la determinazione, quelle dobbiamo mettercele sempre».

In effetti, una partita come quella col Caravaggio autorizzerebbe a pensare in grande. Ma dove può arrivare davvero questa Varesina? «Solo dopo otto-dieci giornate è possibile cominciare a capire i veri valori di tutte le squadre – premette Moretti – Una cosa è certa, la Varesina ha le qualità per togliersi delle soddisfazioni. Il nostro obiettivo deve essere quello di una salvezza tranquilla. Poi si vedrà». Dopo aver lasciato la Caronnese, Moretti aveva messo la Varesina in cima alla sua lista di preferenze: «E oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta – sorride il bomber – Siamo in un campionato dilettantistico, ma è come essere in una società professionistica: e questo fa la differenza. Mi trovo bene anche con mister Spilli, un tecnico preparato, disposto al dialogo: se ha vinto tanti campionati non è certo un caso». Stupito da qualche compagno? «Soprattutto da Axel Caldirola: è un ’98 ma gioca con l’intelligenza di un veterano, ha grandi qualità. E poi Rampinini: tecnicamente è fortissimo, anche domenica ha fatto un paio di numeri che in D non avevo mai visto. Deve solo rendersi conto di quanto è forte: a volte tende ad accontentarsi un po’».