‘Ndrangheta/Maroni: E’ terrorismo, a Reggio l’Agenzia confische


Roma, 5 gen. (Apcom)
– “Un fatto molto grave, un attentato terroristico della ‘ndrangheta, per generare timori e paure”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in un’intervista al Sole 24 Ore definisce l’esplosione di un ordigno all’alba di domenica scorsa davanti al tribunale di Reggio Calabria. Il ministro dopodomani sarà a Reggio per fare il punto della situazione con i vertici locali della magistratura e delle forze dell’ordine. Secondo Maroni l’attentato non segna la mancanza di controllo del territorio da parte dello Stato, ma anzi “si tratta di una reazione ai risultati delle attività di indagine e di contrasto, di aggressione ai patrimoni criminali, di cattura dei maxi-latitanti. Un impegno, sottolineo, dello Stato e non solo del Governo”.

La risposta dello Stato, spiega il responsabile del Viminale, passerà innanzitutto dall’applicazione anche in Calabria del “modello Caserta”: “Penso di estenderlo in tutte le zone della regione dove è necessario”. In concreto significa “piu’ uomini delle forze di polizia e soprattutto più coordinamento tra di loro e con la magistratura. Controllo intensivo del territorio. Massima attività informativa e investigativa”.

Quanto al piano antimafia annunciato dal Governo, “siamo alle limature di tipo tecnico. Entro gennaio – spiega il ministro – dovrà essere portato all’attenzione del Consiglio dei ministri. Si tratta di dieci punti, alcuni contengono modifiche normative con relativi disegni di legge, altri sono interventi organizzativi. Prevediamo, intanto, un Codice delle leggi antimafia”.

Ma Maroni pensa anche ad un atto dal valore simbolico: “Ormai sono risolti gli ultimi problemi e porterò all’ok del Cdm l’istituzione dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. La novità vera è che intendo proporre la sua sede proprio a Reggio Calabria”.

Rea

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