Anche Busto in campo contro lo spreco di cibo

Comune e Pellegrini a braccetto nell’educazione alimentare: gli avanzi alla Caritas

Il Banco Alimentare nel corso del 2016 ha assistito 2500 persone in città, il 3% dei residenti a Busto Arsizio. Parte dalle scuole la grande sfida di una città unita contro lo spreco di cibo nelle mense.

Ieri mattina alle scuole Crespi di via Maino la presentazione dell’opuscolo informativo sull’educazione alimentare che l’amministrazione comunale ha realizzato in collaborazione con la ditta Pellegrini (affidataria dell’appalto per il servizio mense per le scuole dell’obbligo), che verrà distribuito nei prossimi giorni alle famiglie degli alunni, è stata l’occasione per mettere attorno ad un tavolo la “rete” che a Busto Arsizio lavora tutti i giorni per trasformare lo spreco di cibo in un’opportunità di riutilizzo.

Se da un lato infatti, come spiega l’assessore all’educazione , si punta a «garantire ai ragazzi una dieta bilanciata ed equilibrata con il cibo di qualità prodotto dalla ditta Pellegrini», dall’altro si lavora per «recuperare il cibo avanzato minimizzando il più possibile gli sprechi».

Il tecnologo alimentare del Comune , che sovrintende alle commissioni mense e ha il compito di stilare i menu e verificare l’attività delle mense, assicura che «la qualità della materia prima e le tecnologie messe in campo sono altissime. In una sessantina di sopralluoghi effettuati, non ho mai scritto la parola pessimo o insufficiente».

Contro lo spreco interviene Siticibo, un’iniziativa del Banco Alimentare che effettua la raccolta degli avanzi nelle scuole Crespi, Bertacchi, Bossi e Pieve di Cadore: come spiega , la raccolta si svolge su tre turni, con il furgone che raccoglie i cibi dalle mense scolastiche e li porta nell’abbattitore alle Crespi (donato dall’associazione Lions Tosi Ravera), per conservarlo a 4 gradi e trasportarlo, per poi distribuirlo alle Caritas che lo consegnano alle famiglie.

Con questo sistema, solo nelle scuole nel 2016 sono state recuperate ben 9838 porzioni di cibo cotto. Ma Siticibo raccoglie anche all’ospedale di Busto, all’aeroporto di Malpensa e alla mensa aziendale della Agusta Westland: altre 23mila porzioni di cibo cotto. Un valore economico complessivo pari a circa 91mila euro che non è stato sprecato invano grazie ad un impegno di sei volontari (13 ore al giorno) dedicati a Siticibo: ogni loro ora di lavoro ha “prodotto” oltre 41 euro di cibo raccolto.

Aggiunto alle altre forme di recupero del Banco Alimentare, ha permesso di dare un pasto a oltre 2500 persone, il 3% dei residenti a Busto. «Se ci fossero più volontari, si potrebbe fare ancora di più» l’appello dell’assessore Magugliani.