«Antonelli non ha capito. Meno tasse da Accam»

IL dibattito - I grillini in Consiglio: «Sindaco, per risparmiare basta conferire i rifiuti ai prezzi di mercato»

– Accam, la controffensiva del Movimento Cinque Stelle: il nuovo piano industriale, con chiusura dell’inceneritore spostata al 2021, costerà 12 milioni in più in cinque anni ai Comuni soci. «Il signor Antonelli non ha ben chiaro che Accam non è un’azienda privata che deve fare utili, ma deve pensare a far pagare meno tasse ai cittadini». Parola di Alberto Lucchese, militante “grillino” del gruppo di Busto Arsizio, che ieri mattina ha indetto una conferenza stampa per difendere i dati presentati in commissione ambiente.

Cifre «chiare e incontestabili, che si riferiscono a Comuni soci Accam»: come Pogliano Milanese, che conferisce l’indifferenziato all’inceneritore “Silla” di A2A pagando 79 euro a tonnellata, contro i 110 euro della tariffa Accam. Oppure il costo dello spazzamento, il triplo di quello che paga Magnago: a quei prezzi Busto risparmierebbe 134mila euro all’anno. «Noi abbiamo snocciolato tutti i dati – spiega il capogruppo Luigi Genoni – Antonelli ha fatto un’esibizione usando solo quelli a lui più

favorevoli. Aggredendoci, mentre noi volevamo far ragionare i consiglieri». E se il sindaco ha sminuito in 50mila euro all’anno i maggiori costi, a fronte di una spesa di due milioni in caso di chiusura immediata dell’impianto di Borsano, Alberto Lucchese alza il tiro: «Il signor Antonelli dice che “se chiudiamo oggi spendiamo 2 milioni”, ma ignora che risparmieremmo 3,7 milioni in cinque anni, solo conferendo i rifiuti ai prezzi di mercato – sostiene il militante pentastellato – Antonelli pensa di gestire un’azienda privata, ma i 350mila euro dell’affitto del terreno di Borsano finiscono nella contabilità generale del Comune, mentre i 740mila euro di “costi extra” che abbiamo calcolato, invece li pagano i cittadini con la tassa rifiuti. Accam non deve pensare agli utili, ma a far pagare meno tasse ai cittadini. Questa è finanza creativa: evidentemente il sindaco non ha ben chiaro cosa è l’amministrazione pubblica».

Per i grillini è stato molto più convincente l’intervento dell’ex assessore Paola Reguzzoni: «Incontestabile quando ricorda che il pubblico non può fare business a spese dei cittadini che pagano le tasse». Venerdì sera in consiglio ci sarà la resa dei conti, anche se Luigi Genoni, alla luce dell’astensione degli altri gruppi di minoranza in commissione, ammette: «Siamo soli in questa battaglia». E la consigliera Claudia Cerini aggiunge: «Addirittura il leghista Pinciroli, che in campagna elettorale si vantava che avrebbe fatto chiudere l’inceneritore, ora si accanisce contro di noi. A questo punto però mi auguro che si muovano anche gli altri Comuni». Perché, come ricorda Lucchese, la delibera della maggioranza «fa i conti senza l’oste. I Comuni hanno firmato per portare i rifiuti in Accam fino al 2017. Accetteranno di continuare a farlo a tariffe fuori mercato fino al 2021?».