«Bossi è stato umiliato. Non può più fare il parlamentare»

Via Bellerio taglia lo staff che aiutava l’ex leader dopo l’ictus del 2004. E arriva la denuncia di Leoni

«L’Umberto umiliato. Non può neanche più prendere parte ai lavori parlamentari». A denunciare la situazione da “separato in casa” in cui si trova nel movimento da lui stesso fondato è il suo “fratello minore” . Che lancia un appello, che sa di ultimatum, ai vertici del Carroccio del “nuovo corso”: «Aiutiamo Bossi a fare il deputato. Altrimenti i militanti legati all’Umberto potrebbero scappare via».

È il “patriarca” Giuseppe Leoni da Mornago, uno dei fondatori della Lega Lombarda nel 1984 insieme ad Umberto Bossi nonché primo deputato leghista nel 1987, a rivelare la situazione del “Vecchio Capo”: «Io sono il fratello minore dell’Umberto, siamo stati io, lui e pochi altri a fondare la Lega Lombarda. E a questo punto, no, non ci si doveva arrivare…». Uno sfogo che deriva dalla decisione di via Bellerio di “tagliare” lo staff che la Lega metteva a disposizione di Umberto Bossi,

a partire dal 3 novembre scorso. «I due dipendenti che a turno, ogni settimana, accompagnavano a Roma il Senatùr per aiutarlo, dopo l’ictus del 2004, a prendere parte ai lavori parlamentari sono stati sospesi» ha rivelato Leoni al “Corriere della Sera”. Finora il vecchio assistente factotum di Bossi, il bergamasco , oggi pensionato, aveva messo una pezza, ma questa settimana non poteva spostarsi a Roma, così anche “l’Umberto” è stato costretto a rimanere nella sua casa di Gemonio, rinunciando a seguire i lavori di Montecitorio ma pure a rispondere all’invito di a prendere parte alla trasmissione di RaiTre “Cartabianca”, che avrebbe segnato il grande ritorno in tv dell’ex ministro. «Al segretario Matteo Salvini e al suo vice Giancarlo Giorgetti – attacca l’ex leghista – dico di prendere esempio dalla Chiesa. Benedetto XVI vive ancora in Vaticano, mica sotto i ponti del Tevere! Anche adesso che è anziano, malato e non è più il papa titolare… Si ricordino, Giorgetti e Salvini: gli uomini non vanno mai umiliati. Aiutiamo Bossi a fare il deputato».

Anche perché il rischio, per il “patriarca” leghista è che «questo altro dispetto da parte dei vertici del partito», dopo che a Bossi era stato impedito di parlare dal palco del raduno di Pontida, possa provocare conseguenze. «Attenzione – l’avvertimento di Giuseppe Leoni – una buona fetta di militanti, ancora legati all’Umberto, potrebbero arrabbiarsi e decidere di scappare dalla Lega, andarsene coi nuovi movimenti autonomisti. Per esempio, il Grande Nord». Il movimento fondato da che non ha mai fatto mistero di prendere come riferimento la “Lega delle origini” guidata da Umberto Bossi.