Il dialetto abbatte ogni confine. Sa piza ’na stela ed è subito magia

I bimbi di quattro scuole cittadine cantano al Museo del Tessile con Ginetto Grilli

– Il Natale in dialetto dei bambini con le canzoni del : successone al Museo del Tessile.

«Sa piza ‘na stela» cantano i bambini. Qualcuno indossa la maglietta di Star Wars, qualcun altro quella di Starbucks, oppure una con una scritta “Stay cute”. E cantano in dialetto, tutti insieme, che «sa piza ‘na stela, po’ dü, po’ tri, po’ centu. E tütu ‘l firmamentu sa meti drè a brilà». È il dialetto bustocco che, grazie alla musica, travalica i confini. Delle generazioni e delle culture. Perché tra i cento bimbi e ragazzi di varie scuole di Busto (Tommaseo,

Fermi, Prandina, Pertini) coinvolti dal trascinatore del gruppo, il loro insegnante di musica (insieme alla “voce” Umberto Rosanna), ce ne sono di tutte le etnie. Bambini di origine nigeriana, bengalese, cinese, senegalese, albanese, accanto ai figli di bustocchi doc. Ma il dialetto dei testi del mitico Ginetto, l’inossidabile cantore della “bustocchità” che tra due settimane compirà 92 anni, conquista tutti. Ed è proprio “Natal par tüti”, come recita la “Canzon da Natal” che ha arricchito la nuova edizione del Cd “A ta l’ho dì Talò”, in vendita ieri al Museo del Tessile per raccogliere i fondi a sostegno della comunità del Piccolo Principe (solo per ieri, perché la vendita dei Cd al Bar Bandi di viale Lombardia è finalizzata a devolvere fondi al centro antiviolenza E.Va Onlus). «Il dialetto e le tradizioni non guardano solo al passato ma anche alle nuove generazioni – sottolinea l’assessore alla cultura e all’identità – oggi in un felice connubio tra cultura e sociale».

Ieri al Museo del Tessile si è tenuta la prima giornata della Festa di Natale del Piccolo Principe e di Onlus Carolina, un’iniziativa per raccogliere i fondi a sostegno di nuovi progetti di pet therapy che quest’ultima associazione intende promuovere nelle case per i minori della Cooperativa.