Il re delle truffe finanziarie si nascondeva a Busto

L’uomo, di origine bosniaca, era ricercato in tutta Europa per una serie di raggiri consumati in Germania

– Truffatore “dei piani alti” nei guai a Busto Arsizio. Nelle ultime ore, infatti, un uomo di 45 anni domiciliato in città, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato e arrestato dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di via Foscolo in esecuzione di un mandato di arresto europeo spiccato dalle autorità tedesche.

L’uomo, cittadino italiano di origini bosniache, è accusato di aver preso parte a una serie di truffe di notevole entità consumate soprattutto ai danni di uomini d’affari stranieri, evidentemente non abbastanza scaltri da scorgere l’inganno dietro prospettive di business apparentemente vantaggiose.

Secondo la ricostruzione investigativa la tecnica criminale utilizzata dall’arrestato e dai suoi complici, nota come “rip deal”, avrebbe previsto come atto finale lo scambio di ingenti somme di denaro tra la vittima e i truffatori. Sempre stando alle ricostruzioni investigative, mentre la presunta vittima consegnava denaro valido, i truffatori ricambiavano con banconote false, spesso grossolane fac-simile divise in mazzette nelle quali solo le prime erano vere.

Tra le esche utilizzate per attirare la vittima e arrivare allo scambio fraudolento ci sarebbe stata, in particolare, la proposta di un cambio di valuta, ad esempio tra euro e franchi svizzeri, a tasso particolarmente vantaggioso per la vittima. Un meccanismo che richiede tuttavia una notevole destrezza, oltre che una grande manualità ma anche non comuni doti di attori, tipiche dei truffatori.

I modi per fare abboccare i clienti erano molteplici. In un caso, addirittura, il latitante e i suoi complici si sarebbero spacciati per funzionari dello I.O.R., la Banca Vaticana, proponendo un prestito milionario a un uomo d’affari al quale avrebbero chiesto il 10 per cento in garanzia. Una cifra da versare su un conto corrente acceso ad hoc.

Una tecnica che, però, è stata smascherata dai poliziotti, che tuttavia sarebbe peraltro risultata molto efficace e redditizia. L’uomo, ritenuto figura chiave del clamoroso raggiro, è stato trasferito in carcere a Busto Arsizio in attesa della convalida e delle procedure che potrebbero concludersi con la sua estradizione in Germania. Nel frattempo l’arrestato resta a disposizione dell’autorità giudiziaria di Busto Arsizio.