In marcia per la legalità. Aspettando don Ciotti

Il fiume dei ragazzi e la questione dei beni confiscati

Dall’anniversario della strage di Capaci alla festa della Repubblica: ieri un fiume di studenti in marcia per le vie della città, venerdì sera al teatro Manzoni arriva , fondatore di “Libera”. «Gli mostreremo i beni confiscati alla mafia di via Quintino Sella, per sollecitare l’amministrazione a realizzare i progetti di riutilizzo» spiega Dario Ferrari di “Libera”, già componente del comitato antimafia.

Una settimana intensa sul fronte della legalità. Il perché lo spiega dell’Anpi, tra gli organizzatori dell’evento con Don Ciotti: «Paolo Borsellino diceva “parlatene”. Noi gettiamo ulteriori semi per sensibilizzare tutti su un problema che non è più regionale ma nazionale».

Ieri si è svolta l’iniziativa “Legalità che scorre”, a cura di Fondazione Pime Onlus con il sostegno di Fondazione Comunitaria del Varesotto: un corteo che ha fatto scorrere per le vie del centro le energie positive di quasi 800 studenti delle scuole della città, con decine di docenti e un gruppo di richiedenti asilo. Alla fine del corteo i ragazzi hanno realizzato una tela collettiva, con il messaggio per la legalità di ciascuna classe: ciascuna poi ne porterà via un pezzo a ricordo dell’iniziativa.

Venerdì sera, nell’ambito della festa dell’oratorio San Filippo, al teatro Manzoni porterà la sua testimonianza don Luigi Ciotti, in una serata organizzata da Libera Varese in collaborazione con Anpi Busto, Coop Lombardia e Gruppo Missionario di Sacconago. Sul palco con don Ciotti e il moderatore , anche gli intermezzi musicali della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago («spezzare il flusso delle parole permetterà al pubblico di riflettere» fa notare , segretario della Filarmonica) e il Partigiano Cin, al secolo , protagonista a 17 anni della Lotta di Liberazione sui monti dell’Ossola.

«Emergerà il parallelismo tra la presa di coscienza dei Partigiani che combattevano il nazifascismo e quella della lotta contro le mafie, resa dirompente dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio» sottolinea Liberto Losa. «Memoria vuol dire radici, presente e futuro» aggiunge di Libera Varese.

La serata, come rivela di Coop Lombardia, vuole essere anche «una nuova base su cui partire per creare un presidio di legalità a Busto». Perché, afferma del comitato Soci Coop, «la presenza di don Ciotti serve per coagulare un sentimento di legalità molto forte tra i ragazzi e per aggregare e far crescere la presenza di Libera anche in città». E il fatto che «a 50 metri dal teatro c’è l’immobile di via Quintino Sella confiscato alla criminalità organizzata e finalmente a patrimonio del Comune», come fa notare , sarà l’occasione per sollecitare l’amministrazione sul riutilizzo di quei beni a fini sociali. «I ragazzi del liceo Candiani hanno curato due progetti, fattibili. Li esporremo nel foyer del teatro per spronare un’amministrazione finora sorda».