La Busto verde, anche troppo… Fioccano le segnalazioni

Che si tratti di pubblico o privato la manutenzione scarseggia: gli esempi non si contano

– Le erbacce invadono strade e marciapiedi: l’incuria del verde è ben oltre i livelli di guardia.

Un problema sempre più oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini: che si tratti di parchi che richiedono maggior cura (dall’aiuola attorno al Tempio Civico al parco Cascina Rossi di Sant’Anna), di viali alberati e terreni prospicienti gli spazi pubblici che invocano l’ordinaria manutenzione che latita.

L’immagine di una mamma con il passeggino costretta a camminare quasi in mezzo alla strada in via Bonsignora, talmente sono fuori controllo le erbacce che fanno scomparire i marciapiedi, è la rappresentazione emblematica di una situazione del verde pubblico, ma spesso e volentieri anche privato, che ormai, in assenza di una regolare manutenzione, non riesce più a stare entro i limiti.

Gli esempi in giro per la città sono molteplici: dalla via Quintino Sella appena dopo il confine con Gallarate, dove i rovi e le erbacce ormai hanno da tempo “inghiottito” la riga bianca di demarcazione della carreggiata stradale, alla via Gorizia, dove i marciapiedi sono ricoperti di erba che cresce a macchia di leopardo.

In alcuni casi sono le proprietà private, i cosiddetti “frontisti” che dovrebbero intervenire evitando le invasioni – di qui l’intervento dei giorni scorsi dell’amministrazione per chiedere il rispetto di un’ordinanza specifica per i terreni coltivati che ha già sortito i primi effetti – ma ci sono casi limite, come quello della fallita Geco System di via Cardinal Ferrari a Borsano, in cui le condizioni del marciapiede sono «indecenti», a detta del comitato di quartiere.

Fuori controllo la crescita delle erbacce ma anche delle chiome degli alberi: emblematica da questo punto di vista è stata in questi giorni la potatura “forzata”, imposta dai Vigili del Fuoco per ragioni di sicurezza, dei platani di piazza Manzoni, che da anni aspettavano un intervento di manutenzione, come ha subito fatto notare il presidente di Legambiente.

Proprio lui che, con qualche “spedizione” mirata con alcuni migranti ospitati in via dei Mille (nell’ambito di un accordo sottoscritto con il Comune e la KB Srl) ogni tanto riesce a sfoltire un po’ di aiuole debordanti.

Come risolvere i problemi? È del tutto evidente che con i 400mila euro di fondi stanziati a bilancio per la manutenzione del verde pubblico, il settore guidato dall’assessore ha scarsi margini di manovra.

Ma l’incuria va fermata, anche con la collaborazione dei privati e delle associazioni che gravitano sulla città.