La giornata del Cardinale Scola: «Questa stele è meravigliosa»

Sincera ammirazione davanti alla colonnina di viale Diaz

«Davvero molto bella questa stele, non mi aspettavo che fosse così importante». La giornata bustocca del Cardinale è iniziata ai piedi della colonnina della Madonna dell’Aiuto ai Cinque Ponti, all’inizio di viale Diaz. L’Arcivescovo è stato accolto da una piccola folla (inclusi un po’ di curiosi che osservavano dall’alto della famigerata passerella ciclopedonale), con la giunta e gli esponenti del comitato presieduto al professor che, su input del movimento Busto al Centro, ha promosso la ricollocazione della stele nella posizione in cui era originariamente nel 1947,

quando furono realizzati i cinque simboli della Madonna dell’Aiuto agli accessi della città, in occasione dello storico Congresso Mariano. «Pur essendo stato per molti anni, nel corso della seconda guerra mondiale, un obiettivo bellico prima per gli americani e poi per i tedeschi, nessun bombardamento colpì Busto – a ricordare la genesi delle “colonnine” è l’onorevole , sindaco emerito della Città e memoria storica, come il Prevosto monsignor Pagani lo ha introdotto all’Arcivescovo a margine della breve cerimonia di svelamento – l’affetto dei bustesi per il proprio santuario li indusse a pensare che ciò avvenne per protezione della Madonna dell’Aiuto. Così, quando la presenza del santuario convinse l’allora arcivescovo Schuster a scegliere Busto Arsizio quale sede del Congresso, si decise di dedicare l’intera città alla Madonna dell’Aiuto e, per simboleggiare questo fatto, si fecero costruire delle colonnine da porre ai poli cardinali della città con l’effigie della Madonna dell’Aiuto». Come già la peste fermata con la mano alzata, secondo la leggenda popolare, così anche i bombardamenti che risparmiarono Busto. La ricollocazione della stele nella sede dei Cinque Ponti, dopo lo spostamento a San Giuseppe dovuto ai lavori di riqualificazione dello svincolo – «idea geniale» per monsignor Pagani – è stata benedetta dal Cardinale Scola, che l’ha salutata come un «bel gesto, soprattutto perché dice dello spirito di una città e di un popolo che non vuole mai dimenticarsi di Dio nel concreto dell’azione quotidiana». Oltretutto Scola ha dimostrato di apprezzare molto la stele, visto che ha ripetuto più di una volta che la trova «artisticamente molto bella».