La guerra ai piccioni “assolda” i fucili ad acqua

Cimitero assediato dai volatili, il quartiere cerca di salvarsi come può

Allarme piccioni al cimitero di Borsano: bisogna farli sloggiare perché imbrattano tombe e scale con i loro escrementi. Dopo il finto gufo appollaiato sulla recinzione, il comitato di quartiere ci riprova con i fucili ad acqua.

L’argomento era stato trattato anche nell’ultima seduta del consiglio comunale, segnalato dall’esponente del Pd , che aveva fatto notare all’amministrazione la «costante presenza di piccioni che sporcano con i propri escrementi le tombe stesse e i mezzi, per esempio la scala, che permettono ai cari dei defunti di accedere alle tombe». Una vera e propria emergenza, perché il “guano” dei piccioni aveva raggiunto quantità insopportabili.

Così l’amministrazione comunale e Agesp, sollecitate dal comitato di quartiere di Borsano, all’inizio dell’autunno hanno deciso di passare all’azione. Con le buone, per forza, perché le normative impongono interventi volti unicamente a far scappare i volatili.

Ecco perché sulla recinzione del camposanto vicino ai colombari è stata posizionata una sagoma di un gufo reale, nemico naturale dei piccioni: una sentinella di metallo, fedele riproduzione dell’uccello vero, con le ali che si muovono a seconda del vento, che dovrebbe impaurire e far scappare i piccioni. Ma i primi riscontri sono stati negativi, così il comitato di quartiere ha deciso di sperimentare un’altra strada.

Alcuni cittadini hanno imbracciato dei fucili ad acqua a lunga gittata – sì, proprio quelle armi-giocattolo che piacciono tanto ai bambini nelle giornate calde d’estate – per provare a far volare via i piccioni infastidendoli con l’acqua. Un rimedio che in passato avrebbe già dimostrato di funzionare in alcune situazioni più limitate all’esterno delle abitazioni.

Funzionerà? Di certo il comitato di quartiere le sta tentando tutte per allontanare i piccioni che hanno preso casa al cimitero. Già in passato era intervenuto un falconiere locale, con un falco vero che aveva fatto scappare i fastidiosi volatili, ma non appena i piccioni si erano accorti che il falco non c’era più, avevano ricominciato a frequentare il cimitero, lasciando i loro escrementi dappertutto. Se il finto gufo (che però sembrerebbe aver ridotto la colonia di piccioni abitualmente presenti al camposanto) e le pistole d’acqua dovessero fallire, non resterà che “ingaggiare” un falchetto, stavolta in carne ed ossa, per far sloggiare una volta per tutte i volatili imbrattatori.