La verità sulle emissioni di Accam è riservata agli amministratori

L’indagine - Comitati in subbuglio per l’incontro chiuso al pubblico dell’8 settembre: «La pelle in gioco è la nostra»

– Accam, “vengo anch’io? No, tu no”. Tutti vogliono partecipare alla presentazione dell’indagine epidemiologica sull’impatto dell’inceneritore sulla salute. «Non accettiamo “zone rosse”» l’invito alla disobbedienza civile del gruppo “Campagna per una Vas per Busto Arsizio”. Ma il sindaco Emanuele Antonelli chiarisce: «Non abbiamo niente da nascondere. Verrà data massima trasparenza al documento».
Accam, è da sempre tema che surriscalda gli animi. Stavolta l’oggetto del contendere è la riunione convocata per la sera dell’8 settembre a Palazzo Gilardoni,

in cui le Ats Insubria (Varese) e Città Metropolitana (Milano) presenteranno ai sindaci dei 27 Comuni soci le risultanze di un’indagine epidemiologica condotta sul territorio attorno all’inceneritore di Borsano.
Ma non sarà una riunione aperta al pubblico, bensì riservata a sindaci e consiglieri comunali: «È essenzialmente una questione di spazi, perché non abbiamo nulla da nascondere – sottolinea il sindaco Antonelli – ci hanno chiesto di partecipare la senatrice Laura Bignami e la consigliera regionale Paola Macchi e non c’è problema».
I primi a chiedere di poter presenziare sono stati quelli del fronte dei comitati, guidato dal comitato ecologico “Inceneritore e Ambiente” di Borsano (con l’Ecoistituto Ticino, Medicina Democratica e Comitato Rifiuti Zero), ma da Palazzo Gilardoni la risposta è stata: «Ci saranno altre occasioni per illustrare le risultanze dell’indagine». Il portavoce del comitato ecologico Adriano Landoni non capisce ma si adegua: «Prendiamo atto con rammarico della decisione – afferma Landoni, a nome di tutte le associazioni – stiamo organizzando un evento pubblico al quale inviteremo oltre ai cittadini e ai rappresentanti istituzionali del territorio, indipendentemente dalla loro appartenenza ad Accam, i soggetti tecnici a suo tempo coinvolti, ovvero dirigenti ATS ed esperti di altri enti di comprovata esperienza epidemiologica. Ciò in coerenza con quanto da noi svolto su questo tema e con quanto espresso ufficialmente anche dal precedente sindaco di Busto Arsizio».

Anche i consiglieri del Movimento Cinque Stelle di Busto Arsizio, Claudia Cerini e Luigi Genoni, denunciano l’«errore» di lasciare la cittadinanza fuori dalle porte della serata di Palazzo Gilardoni. La prende con meno filosofia l’associazione “Campagna per una Vas per Busto Arsizio”, che si oppone: «Il sindaco vuole impedire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine. Ma noi ci saremo».
Il gruppo invita i cittadini a presentarsi a Palazzo Gilardoni per una sorta di “disobbedienza civile”: «I cittadini, a detta del sindaco Antonelli, non potranno partecipare, neppure come meri uditori. Forse Antonelli preferisce che i cittadini e le cittadine vadano in centro a consumare e fare lo struscio? Noi riteniamo che i cittadini non possano essere sminuiti al ruolo di destinatari di ricerche condotte “sulla loro pelle“ e non possiamo accettare questa delimitazione di una zona rossa della conoscenza riservata ai soli decisori politici».
Il sindaco Antonelli non ci sta: «Chiediamo rispetto. Questa assemblea è riservata agli addetti ai lavori, ma non certo perché ci sia intenzione di chiudere le porte. Infatti lo studio sarà reso pubblico, con la massima trasparenza, e ci sarà modo per presentarlo pubblicamente ai cittadini».