L’Arcivescovo a Busto Arsizio tra abbracci e impegno civile

Don Mario Delpini ieri in Basilica di San Giovanni. «I cristiani hanno qualcosa di dire»

L’abbraccio pieno di calore della città al nuovo Arcivescovo . «Apriamo con fiducia un nuovo cammino» il messaggio che chiude la “visita pastorale” del predecessore, il cardinale Scola. E “don Mario” rivolge un’affettuosa carezza al suo “maestro” «ed esempio» e al suo «compagno di studi, collaboratore e amico» .

I ripetuti applausi che hanno scandito l’arrivo in città di monsignor Delpini e soprattutto, al termine della Messa nella Basilica di San Giovanni, la sua uscita in processione dalla Chiesa e la sua partenza in automobile, sono stati la rappresentazione più efficace della grande attesa e speranza con cui i fedeli della città di Busto Arsizio hanno accolto il nuovo Arcivescovo di Milano.

Arrivato, con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario previsto, al Santuario di Santa Maria, in pellegrinaggio dalla Madonna dell’Aiuto, Delpini è stato accompagnato in corteo dai parroci della città verso la Basilica di San Giovanni, dove ad attenderlo c’era una Chiesa strapiena di fedeli, per una celebrazione dedicata a tutti i cittadini del Decanato. In prima fila il sindaco con la fascia tricolore, accompagnato dall’assessore e dall’ex sindaco .

Nell’omelia, l’Arcivescovo ha delineato le sfide che attendono il Decanato, a conclusione ufficiale della Visita pastorale che era stata aperta due anni fa dal Cardinale Scola: tra cui un’esortazione all’impegno civile, ripetendo che «i cristiani hanno qualcosa da dire». Per varie ragioni: «Non per imporre un’ideologia ma per dare una testimonianza sulle cose importanti della vita – spiega Delpini – non sono complessati, non sono miti e intimiditi fuori dalla dimensione della preghiera, ma hanno qualcosa da dire su come si amministra una città, su come si spendono soldi, sulla gestione della sanità e delle scuole, perché hanno a cuore il bene comune. Il disimpegno che circola deve convincere i cristiani ad assumersi delle responsabilità: abbiamo qualcosa da dire per il bene di tutti e lo diciamo, ci confrontiamo e facciamo dei passi per costruire la città di domani».

Tra i passi da compiere a livello cittadino, Delpini suggerisce il «ritorno alla parola di Dio», il «coordinamento dell’azione caritativa», l’impegno per i giovani («oratori aperti in tutte le parrocchie»), l’attenzione al bene comune «facendo emergere persone competenti e rette al servizio delle decisioni amministrative».

Infine, tra i ringraziamenti, spiccano quelli «alle comunità parrocchiali» che continuano a “sfornare” «ragazzi in seminario, diventati bravi preti», e a due preti in particolare, «don Claudio (Livetti) e don Severino (Pagani)».