L’idraulico “piromane” di Busto si difende. «A Ostia nella mia seconda casa»

Grimaldi smonta le accuse a suo carico davanti al gup. Ma sui social monta l’odio

– «Ero lì per caso, in vacanza nella seconda casa di famiglia di Ostia». Ma due fotografie della pineta in fiamme rinvenute sul suo profilo Facebook hanno convinto gli inquirenti ad arrestare , il 28enne residente a Busto Arsizio finito sotto accusa per i roghi che stanno devastando Castel Fusano.

Nell’interrogatorio di garanzia a Regina Coeli, il giovane bustese, difeso dall’avvocato romano , avrebbe respinto le accuse di essere tra i piromani che hanno appiccato i roghi che da giorni stanno devastando la pineta di Castel Fusano, sul litorale romano. Fabrizio Grimaldi, residente a Busto Arsizio dove vive con la famiglia nella periferia nord della città, ha cercato di smontare la versione secondo cui avrebbe percorso ben 700 chilometri per appiccare gli incendi che stanno devastando la zona.

La sua presenza ad Ostia, in realtà, sarebbe assolutamente normale, dato che la famiglia possiede una casa in quella località, e la sua presenza nella zona degli incendi sarebbe stata del tutto casuale. Grimaldi era stato fermato dai carabinieri, ritrovato in possesso di fazzoletti di carta e di due accendini, in seguito alla segnalazione di una donna che lo avrebbe visto intento ad appiccare il fuoco. Esclusi da chi indaga anche eventuali collegamenti con la figura di , l’altro presunto piromane con una sfilza di precedenti (due per tentato omicidio) arrestato due giorni dopo Grimaldi in flagranza di reato.

A far vacillare la versione del bustese, che è poi quella di essere semplicemente capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, ci sono però due fotografie della pineta di Castel Fusano in fiamme che risulterebbero essere state postate sul suo profilo Facebook, solo qualche ora prima di essere fermato nel parco naturale. Immagini prive di commenti che gli sarebbero state inviate da altrettanti profili anonimi, dei quali si sta cercando di capire la provenienza.

Sarebbero proprio queste fotografie la “pistola fumante” dell’accusa: l’ipotesi che viene avanzata è che potrebbero aver dato all’idraulico di Busto l’input ad agire, come un “via libera” da parte di qualche complice ad appiccare gli incendi, oppure la prova fornita ai mandanti. Nel frattempo, la vicenda continua a far discutere sui social, e alcuni bustocchi residenti a Roma che fanno notare come l’accusa al 28enne bustese stia creando un clima di palese ostilità nei confronti di Busto, con gruppi Facebook che inneggerebbero alla vendetta.