Lite in sala slot finisce a coltellate

Otto fendenti contro un uomo di 49 anni all’interno di un bar di Gorla Minore. L’aggressore dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e porto abusivo d’arma da taglio

– Lite in sala slot finisce a coltellate: otto fendenti sferrati ad un cliente. Subito identificato dai carabinieri l’aggressore: è un 34enne di Busto Arsizio. I militari sono stati chiamati ad intervenire alle prime luci dell’alba di ieri, quando all’interno di un bar di quel Comune, precisamente nella sala slot, un uomo 49enne è stato ferito da due sconosciuti con ben otto pugnalate all’addome e al torace. La ricostruzione della vicenda da parte degli investigatori, immediatamente intervenuti per soccorrere il ferito che ha subito telefonato al 112,

ha permesso di chiarire che lo stesso alle ore 06.30, dopo aver fatto ingresso all’interno del bar ed aver iniziato a giocare alle slot, ha avuto un alterco iniziato per futili motivi con due altri avventori lì presenti. Dal litigio si è passati subito ai fatti. Il 49enne quindi, dopo un corpo a corpo con uno dei due suoi rivali, è stato pugnalato per otto volte dal 34enne attraverso un coltellino che aveva in tasca. Immediatamente dopo, quando si sono accorti che le attenzioni del proprietario terrorizzato del locale erano rivolte su di loro, i tre sono fuggiti.

Dopo aver ricevuto la richiesta d’aiuto, i carabinieri di Gorla Minore si sono immediatamente recati sul posto degli eventi e, dopo aver ispezionato i luoghi, attraverso le dichiarazioni di qualcuno che dall’esterno aveva visto correre i tre, tramite le descrizioni fisiche sono riusciti a capire chi potesse essere uno degli aggressori, già noto alle forze dell’ordine.

Identificato il sospettato, i militari si sono precipitati presso la sua abitazione, dove lo hanno rintracciato. Subito il colpevole ha ammesso le proprie responsabilità e ha consegnato l’arma del delitto ancora intrisa di sangue.

È stata sufficiente la descrizione somatica di uno dei due aggressori per permettere ai militari operanti, facendo leva sulla loro profonda conoscenza del territorio, di individuare l’autore del delitto. Ora l’uomo dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e porto abusivo d’arma da taglio.

Il ferito se la caverà con pochi giorni di prognosi, poiché fortunatamente il giubbotto ha notevolmente attutito i colpi inferti, non permettendo alla lama del coltello di penetrare a fondo nel corpo.