Massacrò centinaia di reclusi. Catturato a Busto l’ex ufficiale

Villanueva Paiva è stato condannato in Perù per il “massacro delle carceri” del 1986. Preso mentre guidava

– È stato arrestato a Busto Arsizio il peruviano 61 anni. Si tratta di un ex ufficiale della Marina Militare del Perù, colpito da un provvedimento di cattura internazionale emesso dal Tribunale Penale Nazionale di Lima (Perù per crimini contro l’umanità, emesso il 25 ottobre 2017).

L’uomo è accusato di essersi reso responsabile di numerosi omicidi, commessi con l’aggravante della crudeltà, all’interno del centro di reclusione “El Frontòn” , nel giugno del 1986. La vicenda, nota al mondo come il massacro di El Fronton avvenne il 19 giugno del 1986. La faccenda è anche conosciuta come il massacro delle carceri. Quel giorno, secondo fonti storiche peruviane, morirono centinaia di reclusi peruviani che si sollevarono in protesta per le condizioni inumane nelle quale erano costretti a sopravvivere. Un quadro terribile e umiliante.

In particolare per catalizzare le attenzioni delle istituzioni carcerarie e governative la mattina del 18 giugno i reclusi del Frontòn presero in ostaggio un uomo del personale dell’Instituto Nacional Penitenciario. In pochi minuti la sollevazione si estese dal Dal padiglione azzurro di El Frontón fino al centro di reclusione di Lurigancho e al penitenziario femminile del Callao Santa Bárbara. La risposta governativa fu durissima. Una risposta di violenza inaudita: la Guardia Repubblicana, comandata dal colonnello , fece giustiziare con un colpo alla testa i 124 carcerati che avevano innescato la protesta. I detenuti erano stati uccisi secondo un piano già prestabilito. Il carcere di El Frontòn che si trovava su un’isola fu bombardato dalla Marina Militare. Anche chi riuscì a scappare a piedi fu assassinato.

Villanueva Paiva è stato processato e condannato per quei fatti e ora è stato anche intercettato. L’ufficiale avrebbe anche ordinato la conservazione di resti umani all’interno delle gallerie denominate “Pabellòn Azul”, poi inceneriti e seppelliti in diversi cimiteri peruviani. I carabinieri di Busto Arsizio, ricevuta la segnalazione dagli uffici Interpol, a conclusione di una complessa attività di indagine lo hanno localizzato e arrestato mentre viaggiava a bordo della sua auto lungo le strade di Busto. Una cattura clamorosa. Arrestato, il criminale internazionale, è stato accompagnato nel carcere di Busto Arsizio, a disposizione della Corte di Appello di Milano, in attesa dell’avvio delle procedure di estradizione in Perù.