Residenza del Conte: più protetti contro il sisma

Progettati con un livello di sicurezza 3 volte superiore sono la risposta più efficace al rischio sismico

In Italia il rischio sismico è elevato, e non solo nelle aree dell’Appennino e del Centro-Sud Italia. Anche nelle Alpi al Nord le scosse di terremoto non sono da considerarsi un’anomalia. Lo dimostra il recente terremoto del 6 marzo scorso che ha avuto il suo epicentro nella Svizzera Centrale e che è stato avvertito anche a Busto Arsizio. Secondo gli esperti questo terremoto rientra nella normale attività tettonica causata dalla spinta da sud della placca africana contro la placca euroasiatica.

La normativa specifica che riguarda la progettazione antisismica, sia per la costruzione di nuovi edifici che per regolamentare gli interventi su quelli già esistenti, risale al 2008 e fa riferimento, per la precisione, al DM 14 gennaio 2008 (NTC08) entrato in vigore il 1° luglio 2009.

Questo è il testo organico di riferimento che definisce i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo dei fabbricati, sia nuovi che già esistenti e realizzati in diversi materiali quali cemento armato, acciaio, muratura, legno. Accanto a questa normativa nazionale, le singole Regioni possono fornire ulteriori strumenti, come è successo nelle regioni colpite dagli ultimi avvenimenti che hanno emanato una serie di provvedimenti più specifici, soprattutto in relazione agli edifici già esistenti.

È comunque compito del progettista valutare il contesto in cui si dovrà costruire, considerando sia il grado di attività sismica della zona sia le caratteristiche geologiche del sottosuolo.

Per questa ragione gli edifici di Residenza del Conte, il progetto di riqualificazione di nove palazzine d’epoca in stile Liberty di proprietà del Gruppo Soceba (capitanato dall’imprenditore Michele Panico) su un’area di oltre 11mila metri quadrati nel centro storico di Busto Arsizio, con 48 appartamenti di pregio di ampia metratura e 17 negozi con ampie vetrine a vivacizzare il passaggio pedonale, sono stati realizzati non solo secondo i più moderni criteri di contenimento energetico ma anche con una protezione antisismica 3 volte superiore rispetto a quanto richiesto dalla legge.

Il progetto strutturale è stato infatti condotto considerando un’accelerazione al suolo pari al valore di 0,14g fatto registrare nell’ultimo evento sismico significativo che si è verificato in Emilia Romagna, al posto dello 0,04g circa previsto dalla normativa per il sito in costruzione. Questo stesso dato di progetto si è rivelato particolarmente importante anche per il dimensionamento degli elementi portanti verticali (pilastri e setti) che garantiscono la sicurezza delle persone in caso di evento sismico. Altrettanta cura è stata posta anche per garantire la resistenza della struttura nelle fasi successive alla progettazione, ovvero durante la costruzione, la manutenzione e la gestione degli edifici, tenendo in considerazione l’ambiente dove gli edifici si trovano, e con un occhio di riguardo alla qualità dei materiali utilizzati per la costruzione stessa.