Nemzov ucciso. Un bel problema per l’occidente

Adesso che il povero Boris Nemzov, oppositore di Putin, è stato ucciso, diventa più complicata la visita del nostro presidente del Consiglio in Russia. Renzi non potrà ignorare l’episodio, ciò che rischia di complicare i colloqui col capo del Cremlino proprio in un momento in cui la situazione internazionale sembra suggerire l’allacciarsi d’un rapporto di amichevole realismo tra Italia e Russia. Reso omaggio alla vittima dell’assassinio, che ha mobilitato la protesta tanti russi che da tempo non scendevano in piazza, resta da dire che le contingenze accidentali ci sfavoriscono. Tutto ci voleva, in questo momento, tranne una simile vicenda.

Giovanni Vanetti

Renzi deporrà un fiore sul luogo dell’agguato. Un gesto simbolico che dev’esserci, guai se non fosse così. Quanto al resto, il realismo dei rapporti tra Italia e Russia continuerà. Vi si sono attenuti due premier molto diversi, e antipazzanti tra di loro, come Berlusconi e Prodi, e vi si atterrà anche Renzi. Il quale sa bene che, in campo economico, quasi il dieci per cento dell’export nazionale va verso la Russia, con la quale la cooperazione s’iniziò

negli anni Sessanta, all’epoca della costruzione dello stabilimento Fiat a Togliattigrad. E che, in campo militare, abbiamo tutta la convenienza a stringere un’intesa in grado di migliorare la situazione nel Mediterraneo. Confermato che la tregua nel conflitto ucraino è l’unica certezza cui attualmente affidarsi, varrà la pena di capire se e come possono essere assecondate le idee di Putin nei confronti della situazione libica. Potrebbero coincidere con le nostre, a proposito di un blocco navale anti-Isis e di conseguenti misure d’argine al fenomeno dell’immigrazione clandestina.

Max Lodi