Gli attori incantano. E ci fanno sognare

Grande successo per “Sogno di una notte di mezza estate”, con la regia di Clarissa Pari

La magia dell’amore, della passione. Delle illusioni. L’eterno peregrinare del cuore umano.

Che si strugge per un amore eterno, eppure allo stesso tempo è vittima della propria volubilità.

Volubilità indotta dall’incantesimo del folletto Puck, eppure questo mondo magico ideato da Shakespeare quanto si discosta dal mondo reale.

Se i sogni fanno parte della nostra realtà, e quest’ultima spesso va avanti grazie ai sogni, allora “Sogno di una notte di mezz’estate” rappresenta forse una delle opere più realistiche mai portate in scena.

E nella versione realizzata dalla Scuola teatrale “Anna Bonomi”, con la regia di Clarissa Pari, al Teatro Openjobmetis mercoledì sera, tutti i magici ingredienti si fondono alla perfezione.

La Luna, anzi le Lune, dello scenografo Luca Missoni che si stagliano in cielo, e osservano, con i loro avvolgenti colori, le vicende che hanno luogo sulla Terra.

L’uno e il molteplice si fondono alla perfezione nell’opera, che vede la geniale scelta registica di utilizzare non uno solo, ma ben tre Puck, che si muovono e discorrono mostrando tuttavia “l’unità” del singolo personaggio. Un folletto in tre corpi, che dà più forza e magia all’interpretazione. Così come al posto del padre di Ermia, Egeo, troviamo Egea, la madre, nel tentativo di imporre alla figlia un matrimonio ch’ella non vuole.

Gli allievi della Scuola Bonomi hanno tenuto alto il nome della loro istituzione, portando in scena capacità attoriali molto rare. Parole, queste, che possono scatenare invidia e gelosie. Ma non ce n’è bisogno: il vero artista sa sempre che bisogna imparare. E gli allievi della scuola, grazie alla regista Clarissa Pari e alla direttrice della scuola Roberta Colombo, ci hanno insegnato qualcosa di molto importante. Cosa significa essere attori vivi che trasmettono emozione.

L’opera ha avuto il contributo di un artista del calibro di Luca Missoni. Che come tutti i veri grandi artisti ha una dote spesso rara: l’umiltà.

Umiltà che ha contraddistinto gli attori nel lavoro che hanno saputo portare sul palco.

La versione di “Sogno di una notte di mezza estate” della regista Pari è avvolgente, attira e catalizza l’attenzione del pubblico.

Dalla solennità della presenza di Titania e delle sue fate, alla drammaticità, con risvolti volutamente divertenti, delle vicende degli amanti.

E il mondo comico degli artigiani. In un’ora e mezza si passa da un’universo all’altro, provando le emozioni che l’opera vuole trasmettere. Un’opera che entra nel cuore.