I sogni dell’estate varesina sotto una luna mai vista

Il 7 giugno all’Openjobmetis di Varese lo spettacolo shakesperiano diretto dalla varesina Roberta Colombo

Ritorna Shakespeare con la magia lunare del “Sogno di una notte di mezza estate” il prossimo 7 giugno, alle 20.30 al Teatro Openjobmetis, a cura della STCV Scuola Teatrale Anna Bonomi, con danzatrice Silvia Laudiso, in arte Nadir-Ra, della scuola Danza della Dea Madre, in collaborazione con i Lions di Varese, il Comune di Varese, La Fondazione Comunitaria del Varesotto, il quotidiano La Provincia di Varese, l’atelier Kaleydos di Roberta Vanetti e Gieffe Color.

A dirigere la rappresentazione shakespeariana due varesine: alla regia l’attrice e docente Clarissa Pari e la giovane direttrice della STCV “Anna Bonomi” , che si è occupata delle musiche, della scenografia e dei costumi. Al fianco della Colombo, l’artista Luca Missoni che ha realizzato la scenografia “lunare”.

A distanza di oltre quattro secoli, i personaggi, tra fiaba e mito, ideati dal grande drammaturgo William Shakespeare nel 1595, continuano ad affascinare con i loro destini fatati: l’altezzoso principe di Atene, in procinto di sposare la sua regina delle Amazzoni, quattro giovani innamorati, confusi e tra loro in conflitto. Il gioco teatrale e poetico, ricchissimo di equivoci, sberleffi, allusioni e colpi di scena, in cui prende forma uno scenario fantastico, di ineguagliabile potenza evocativa.

«L’atmosfera sarà quella onirica di tradizione shakespeariana – spiega Roberta Colombo, direttrice artistica della STCV e dello spettacolo teatrale – con l’aggiunta di volute sfumature esotiche ed esoteriche che, tramite la scelta musicale e scenografica, vogliono mettere in risalto quelli che sono i simboli e le allegorie del testo. La Luna, con i suoi molteplici aspetti e significati, sarà la protagonista indiscussa».

Come è nata l’idea di mettere in scena lo spettacolo shakespeariano? «L’idea di rappresentare Shakespeare è stata condivisa da me e Clarissa Pari racconta Colombo – Inizialmente l’idea era quella di dedicare un’opera alla Grande Bellezza, come lo scorso anno, nei Giardini di Villa Toeplitz. Ma, poi, considerando il grande numero di alunni della Scuola teatrale abbiamo pensato al “Sogno di una notte di mezza estate” in cui tutti gli attori potessero partecipare con un ruolo importante».

A completare la rappresentazione teatrale le lune colorate di Missoni. Una collaborazione importante con un artista importante: «È stata una coincidenza fortunata. Ho visto alcune lune stampate di Luca Missoni in un laboratorio artistico e ho subito pensato che sarebbero state perfette per il nostro spettacolo. La luna è uno dei simboli più importanti del “Sogno di una notte di mezza estate”, perché proprio nel solstizio d’estate la distinzione tra il mondo reale e quello irreale viene a diminuire. La luna è il simbolo di questo misticismo. Ho dunque proposto all’artista di lavorare alle scenografie, Missoni ha accettato con entusiasmo e insieme abbiamo scelto le fotografie delle lune, per ogni scena, scegliendo la luna più adatta».

Quale sarà invece la musica del “Sogno”? «Seguendo questa linea esoterica abbiamo scelto musiche orientali, dell’India – chiude Colombo – che sapessero ricreare, attraverso i suoni di strumenti etnici, il mistero che trama l’intera opera».