Lo spettacolo di Grande Orfeo

Margherita di Savoia ogni mercoledì, alle tre e mezzo del
pomeriggio, faceva musica nel suo salotto con l’ambasciatore
prussiano barone Keudell, il maestro Filippo Marchetti e la bella
moglie dell’ambasciatore di Danimarca, Lillie de
Hegermann-Lindencrone. La regina possedeva una bella voce di
soprano, e a volte invitava celebri tenori del tempo, come Mario de
Candia o Roberto Stagno, e duettava a lungo con loro.

In ogni palazzo aristocratico, il salotto si animava a
giorni fissi per il concerto pomeridiano o serale, s’invitavano i
musicisti in voga, da Francesco Paolo Tosti a Luigi Denza, celebri
cantanti da camera come Alice Barbi, amica di Brahms, ma spesso
erano gli stessi padroni di casa o i loro figli a esibirsi al
pianoforte o a intonare l’ultima romanza in voga.

La “Hausmusik” ha rappresentato uno dei pilastri della
cultura ottocentesca, spazzata via ai primi del Novecento
dall’avvento del disco, ma le sue tracce rimangono ben impresse
anche oggi, nella quantità di vecchi spartiti trovati nei mercatini
d’antiquariato e nei dati di vendita dei pianoforti, allora
presenti in quasi tutte le case, anche della borghesia colta.
Sabato alle 21, nella splendida villa Silbernagl di Daverio (via
Fiume 14), il “Salotto Ottocento” rivivrà grazie allo spettacolo di
Grande Orfeo, organizzato da Antonio Bandirali, presidente del
Comitato culturale del Ccr di Ispra, in occasione del Semestre
italiano di presidenza del Consiglio d’Europa, e da Volker
Silbernagl.

Protagonisti saranno l’ideatore e narratore Mario
Chiodetti, l’attrice Rosa Sarti, il pianista Francesco Miotti e il
giovane e promettente soprano Sarah Tisba, interprete ideale delle
romanze di autori anche dimenticati, come il sardo Lao Silesu o
Leone Sinigaglia, riscoperte per l’occasione grazie a una capillare
ricerca tra mercati e collezionisti.

Il riproporre musiche di compositori oggi purtroppo
semisconosciuti è la caratteristica del Grande Orfeo, gruppo
musicale e teatrale che a Daverio offrirà addirittura alcune
esecuzioni in prima moderna, come “Sogni di fanciulla”, valzer per
pianoforte di Gualfardo Bercanovich, trasfuga dalmata attivo a
Torino a fine Ottocento, critico musicale e insegnante di canto,
“Ti ricordi?”, per voce e pianoforte, di Gaetano Palloni, a suo
tempo celebrato maestro della romanza da camera, e lo
“Staccato-etude” per pianoforte solo del torinese Leone Sinigaglia.

Musicista e alpinista di vaglia, Sinigaglia studiò con
Dvorak e compì una straordinaria ricerca nella canzone popolare
piemontese, armonizzando centinaia di canti raccolti dai contadini
della campagna di Cavoretto. Israelita, morì di apoplessia mentre
le SS lo stavano arrestando per poi condurlo in un campo di
sterminio.

Lo spettacolo di villa Silbernagl, voluto dal Comitato
culturale del Ccr sempre attento a proposte originali e di qualità,
alternerà brani per pianoforte e per voce e pianoforte a letture di
poesie e prose di scrittori del tempo, da Vittoria Aganoor Pompilj,
Carlo Linati, Mario Gromo a Enrico Panzacchi e Guido Gozzano.

Tra le romanze che Sarah Tisba eseguirà, spiccano per
bellezza e intensità le “Canzoni di Amaranta”, di Tosti e
“Mattinata”, di Ottorino Respighi, tutte su versi di Gabriele
d’Annunzio e la brillante “Jo dei saluti ve ne mando mille”, del
veneziano Ermanno Wolf-Ferrari, altro “desaparecido” di talento.

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