«Progetti e idee per ricordare la prof Bonomi»

A quasi un anno dalla scomparsa, prosegue l’attività della Scuola Teatro in sua memoria

Roberta Colombo

Roberta Colombo

A circa un anno dalla scomparsa della amatissima fondatrice, Anna Bonomi, continua a pieno ritmo il lavoro della Scuola Teatro Città di Varese, che la professoressa varesina aveva fondato e che oggi porta il suo nome. In programma un ventaglio di eventi, di pari passo con i corsi di recitazione; ne parliamo con una delle anime della scuola, Roberta Colombo. «Ad aprile sarà un anno da quando è mancata la professoressa Anna Bonomi e la scuola da lei fondata si è ingrandita e molti sono i progetti in cantiere, che presto vedranno la luce».

Mi piacerebbe parlare dello spettacolo “Le voci di dentro”, di Eduardo De Filippo, uno spettacolo di beneficenza che realizziamo in collaborazione con Lions Club Varese 7 laghi, in scena al Teatro Openjobmetis, il prossimo 21 marzo.

È una commedia che gioca con l’ambiguità tra la realtà e il sogno. Il protagonista, Alberto Saporito, sogna un omicidio consumato dai vicini di casa ai danni di un suo amico: si scatena così una serie di pericolosi equivoci. Al centro il dramma dell’incomunicabilità che induce a considerare il prossimo come un nemico.


Il regista, Michele Todisco, non aveva dubbi, avendo già sperimentato teatralmente alcune opere di Eduardo da “Nonti Pago” a “Questi Fantasmi” a “Ditegli sempre di si”, da “Gennariniello” a “I morti fanno sempre paura” a “Pericolosamente “, l’opera che più lo incuriosiva era la partitura di un testo di cui lo stesso Eduardo scriveva:“avrà molta vitalità nell’avvenire “. Ed in effetti sembra l’opera che più di ogni altra rispecchia questo nostro periodo storico,

dove paradossalmente, in una società super connessa e super tecnologica, l’incomunicabilità diventa un fattore comune un po’ per tutti e la solitudine si annida nelle nostre anime. “E’ inutile parlare quando nessuno più ti sente” dice Zi Nicola nella piéce, e la comunicazione rimane in superficie ferma ai titoli di testo. Ed è proprio il personaggio di Zi Nicola quello che mi affascina di più e che, nel secondo atto, è presente in scena costantemente anche se non si vede, anche se non si sente, salvo che con degli sputi e dei fuochi d’artificio.

Stiamo preparando con tutti gli allievi il celebre “Sogno di una notte di mezz’estate”, tratto dalla celebre opera di William Shakespeare, che faremo giugno, una storia che mescola amore, sogno, equivoci e l’atmosfera magica di un bosco incantato, uno spettacolo per tutti, che fa sorridere ma anche scavare nel profondo.

Come è noto, nella magia notturna del suo Sogno, Shakespeare intreccia abilmente i destini di molti personaggi eterogenei. L’altezzoso principe di Atene in procinto di sposare la sua regina delle Amazzoni. I quattro giovani innamorati confusi e in costante conflitto fra loro. Il re e la regina delle Fate più che mai umorali e sfuggenti. Gli sprovveduti artigiani componenti una bizzarra compagnia amatoriale. In un gioco teatrale e poetico ricchissimo di equivoci, sberleffi, allusioni e colpi di scena, prende forma uno scenario fantastico di ineguagliabile potenza evocativa.


Sì: l’obiettivo è quello di raccogliere fondi per sostenere la lotta al morbillo in quattro paesi in particolare: Etiopia, Madagascar, Mali e Nigeria, dove la malattia è ancora mortale. Si vuole così sostenere le vaccinazioni impegnandosi a contribuire alla raccolta di 30 milioni USD entro il 2017, il centenario di Lions Clubs International.


Molti e differenti sono i corsi che la STCV offre, ma in questo momento c’è un corso di mimo e pantomimo per tutti, a cura dello straordinario mimo giapponese Shinya Murayama, laureato al “Theater Art College” di Tokyo, che sta raccogliendo un grande successo tra gli attori. Per info e per restare sempre aggiornati: www.scuolateatralecittavarese.it.