Finalmente Modena Park. Anche Varese fa la storia

Il concerto del secolo - Oggi è il giorno di Vasco Rossi: al Miv 300 fan per la diretta del live

Atteso. Magari da qualcuno persino temuto. Stra-annunciato. Arrivato. Finalmente. È il 1° luglio del 2017. È il giorno in cui a Modena, piaccia o no, si scrive la storia. Della musica italiana e sì, signori, anche europea e mondiale. È il giorno di Modena Park, il concerto dei concerti, l’evento con 220 mila paganti con cui Vasco Rossi celebrerà, in una messa rock cantata da quasi quattro ore, i suoi primi, unici, inimitabili 40 anni da carriera.

Macchinate di fan varesini sono già partite o partiranno in queste ore dalla nostra provincia alla volta di Modena per assistere di persona all’evento epocale, che entra nella storia della musica mondiale in quanto detentore del numero record di biglietti venduti per un singolo concerto. In trecento invece si presenteranno questa sera a partire dalle 20 nella sala Giove del cinema Miv di Varese per assistere alla trasmissione integrale in diretta del concerto. Non certo come essere in uno dei Pit, ma comunque un modo di per sé unico per poter dire “io c’ero”. E a riprova dell’attesa per il concerto, basti sapere che anche i biglietti per la proiezione sono stati polverizzati in pochissimi giorni. Qui si fa la storia. Appunto.

Dunque Modena. Modena Park. Sì, quello che lo stesso Vasco gridava irriverente e un po’ sguaiato in quel manifesto punk generazionale che fu Colpa d’Alfredo. Modena Park. «Evocativo di tutto questo, sia del divertimento della mia vita notturna, sia di quella leggenda lì: Ferrari. Tutto è cominciato a Modena» dichiara Vasco nell’ultimo libro in ordine di tempo uscito sulla sua storia, “Vasco da rocker a rockstar”, scritto gomito a gomito con Michele Monina.

Ritorno alle origini, ritorno al futuro. Perché come Rossi ha già detto e ripetuto, oggi davanti a centinaia di migliaia di persone non si concluderà un bel niente. Anzi. Si metterà un punto, una virgola, e poi un a capo. Con miriadi di pagine bianche ancora da scrivere, di spartiti ancora da suonare, chilometri di cavi da collegare ancora e ancora agli ampli per far esplodere stadi, teatri, palazzetti, piazze, club o chissà quale altro posto.

Si è detto e scritto di tutto su Modena Park e oggi finalmente la parola sarà data all’unica cosa che conta: la musica di Vasco. No, non vi anticipiamo niente. Prima di tutto perché: che gusto c’è? E poi perché davvero tutto è possibile. Perfino credere che possa esistere un mondo migliore. Ci saranno le code, a Modena come al Miv. Ci sarà la gente, tanta. Ci sarà pure qualcosa che magari non sarà perfetto o come ce lo eravamo immaginati.

Ma ci sarà Vasco. Ci saranno i nostri nervi a fior di pelle. Le nostre lacrime che sgorgheranno anche se noi non lo vorremo. I nostri amici accanto da abbracciare per saltare insieme durante la nostra canzone, durante quella canzone, o solo per il gusto di abbracciarli e basta.

È il giorno di Modena Park. E resta un ultimo sogno: che almeno per una volta, davanti alla chirurgica evidenza ed imponenza dei numeri, da parte dei detrattori ci sia solo silenzio. Possibilmente rispettoso, ma in ogni caso silenzio. Se non vi piace tutto questo non è un problema, davvero. Solo per una volta giratevi dall’altra parte o girate pagina. E lasciateci godere. In pace.