I candidati faccia a faccia

Gallarate al voto - Quattro aspiranti sindaco su sette al confronto organizzato dall’Università del Melo

Un confronto pacato, senza scintille né tantomeno colpi bassi, quello che ha visto protagonisti ieri pomeriggio all’Università del Melo quattro dei sette candidati sindaco di Gallarate. Dopo
(Gallarate a Sinistra) e
(Gallarate Futura), già saliti sul palco del Melo, ieri è stata la volta di
(Pd, Sel, Città è vita),
(Lega Nord, Forza Italia, Lega Civica, Gente di Gallarate, Fratelli d’Italia, Gallarate Onesta),
(La nostra Gallarate 9.9) e
(Borgo Sindaco). All’appello manca solo
(Gallarate Civica). L’incontro di ieri è stato moderato da
, coordinatore delle attività culturali del Melo.

«Ho guidato per 5 anni una coalizione coesa – rivendica Edoardo Guenzani – Al mio insediamento ho trovato una situazione di default, ora lascio con un bilancio risanato. Adesso i conti sono a posto. Certo, abbiamo venduto Amsc Commerciale Gas, ma l’abbiamo venduta bene. E poi non si poteva fare diversamente». Poi Guenzani fissa alcuni punti fermi del suo programma: «La dignità delle persone va sempre tutelata, così come bisogna garantire a tutti un lavoro. Lo abbiamo fatto nella passata consigliatura e ci riproponiamo di farlo se sarò rieletto. Efficienza, garanzia di un posto di lavoro e salvaguardia dei servizi ai cittadini: questi tre princìpi ispireranno il nostro programma». C’è poi l’idea di stabilire una “tariffa puntuale” in tema di rifiuti: vale a dire, in sintesi, che il cittadino paga in base al quantitativo di rifiuti prodotti.

Rocco Longobardi sottolinea l’atteggiamento propositivo della lista “La nostra Gallarate 9.9”: «Un’amministrazione non deve parlare solo di negatività, e ogni cittadino deve essere preso in considerazione e sentirsi importante. Vogliamo una Gallarate più moderna, intraprendente e al passo coi tempi».

Andrea Cassani, candidato del centrodestra, boccia su tutta la linea i cinque anni di amministrazione Guenzani: «Non ha fatto nulla, né a livello di opere pubbliche né di sicurezza – sottolinea Cassani – e se ha messo a posto i conti lo ha fatto solo vendendo Commerciale Gas: troppo facile. Vogliamo riportare la sicurezza a Gallarate, ad esempio creando un presidio centrale delle forze dell’ordine e promuovendo il controllo di vicinato. Vogliamo rilanciare il centro storico, portando a Gallarate qualche grosso marchio. E nelle ex scuole di via Bottini vorremmo creare una Rsa».

Infine Roberto Borgo. Che sottolinea «come il 16% della popolazione gallaratese sia di origine extracomunitaria: sono troppi e non si integrano. La stazione è ormai un ghetto, serve un presidio fisso della polizia locale». Un altro punto del programma di Borgo riguarda il lavoro: «Dobbiamo creare nuove opportunità per i giovani, anche facendo incontrare il Centro per l’impiego con le associazioni di categoria».