Il Guinness e la tradizione. La Giubbiana brucia a Cajello

Pro loco, associazioni e volontari al lavoro da settimane per il rogo propiziatorio. Tra risotto e vin brulè. Dai campanacci e i ghiringhei fino allo stop degli Anni 60, un viaggio nella tradizione più sentita in città

La pentola è montata, la vecchia è quasi vestita ed i volontari stanno iniziando a preparare il rogo della Giubbiana: l’appuntamento per tutti è per questa sera alle 20 all’Oratorio San Giovanni Bosco di Cajello. «È da più di trent’anni che noi della Pro loco ci occupiamo, con l’aiuto delle associazioni e dei volontari, dell’organizzazione di quella che reputo essere una delle più belle tradizioni che abbiamo – racconta il presidente – Ogni anno cerchiamo di organizzare l’evento in un rione diverso per coinvolgere tutta la città, deve essere festa di tutti».

Per ogni edizione i responsabili della Pro Loco, dopo aver ricevuto la disponibilità dei differenti rioni ad ospitare la Giubbiana, effettuano i sopralluoghi: «Non sembra ma oltre alla distanza di sicurezza, dobbiamo prevedere lo spazio necessario anche per la pentola e i tavoli». Vedere la gente intorno al falò è sempre gratificante per gli organizzatori perchè «ripaga degli sforzi fatti. Non sembra ma questo evento di un paio d’ore comporta una pianificazione di più di due mesi».

Ieri pomeriggio, sul piazzale dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Cajello era quasi tutto pronto e i circa 20 volontari che lavorano instancabilmente da una settimana per allestire al meglio la serata stavano sistemando gli ultimi dettagli. Tra gli infaticabili anche , membro del Gruppo Insieme per il Volontariato: «Abbiamo già steso la sabbia, recuperato la legna ed allestito il castello dove verrà posizionata la Gioeubia». La protagonista della serata è in attesa nel salone dell’Oratorio, di essere esposta nella mattinata di oggi.

«Sarà alta nove metri con ben 6 metri di gonna. Realizzarla è stato un vero lavoro di gruppo»: e hanno dato le sembianza e preparato la gonna della Giubbiana, mentre le parti in cartapesta (la faccia, le mani ed il cappello) sono state realizzate dal signor Alberto di Solbiate Arno e Socio dello Sci Club Gallarate Nord. Infatti, oltre alla Pro Loco anche il Gruppo Insieme per il Volontariato, la C.R.I.C, la Caritas Parrocchiale Unione Agricola Cooperativa Cajello, lo Sci Club Gallarate Nord, i Giovani ed Educatori Oratorio Cajello ed Bar Tabaccheria Antonella Labanca hanno partecipato alla realizzazione di quest’importante manifestazione.

Questa sera 66 volontari saranno presenti in oratorio e 10 di loro si occuperanno esclusivamente del pentolone del Guinness dei primati del ’98 per il tradizionale risott e luganiga: «È un piatto della nostra storia, ma non ci sarà solo quello, il menù prevede anche polenta, salamini e patatine. Immancabile il bicchiere di vin brulè per riscaldarsi e le chiacchiere per concludere in dolcezza la serata». A fare da sottofondo la rinomata Banda di Crenna.