«Internet è un’arma. Proteggiamo i nostri ragazzi»

Vicenda choc - Il sindaco Poliseno in campo: «Continueremo ad investire in progetti dedicati»

– «Questa brutta vicenda fa molto riflettere: non possiamo dimenticare che ci troviamo nell’era digitale, per questo abbiamo deciso da tempo di investire in progetti dedicati all’educazione sull’utilizzo dei social network. Progetti rivolti soprattutto ai giovani. Progetti sui quali continueremo a investire». Parola del sindaco .
Il primo cittadino di Cassano Magnago è rimasto profondamente colpito dalla vicenda della ventenne disabile adescata attraverso Facebook da un uomo di Cassano di 45 anni che l’ha ingannata, estorcendole denaro e rapporti intimi. Una storia agghiacciante, che ha provocato amarezza e indignazione.

«Sono estremamente contento – spiega il primo cittadino – per l’epilogo che ha avuto questa storia terribile. E quindi soddisfatto perché le autorità sono riuscite ad arrivare al responsabile prima che potessero esserci conseguenze ancora più drammatiche. Spesso in queste storie si può arrivare al peggio, che non è solo perdere dei soldi. Persone come queste meritano di finire in galera e di restarci molto a lungo: immagino la ragazza che brutta storia abbia vissuto e che dramma abbia dovuto affrontare».

La vicenda è nota: il cassanese aveva creato una storia d’amore virtuale ingannando una giovane ventenne della Brianza, affetta da disabilità mentale. Aveva creato un personaggio di fantasia della quale la ragazza si era innamorata perdutamente. Le ha estorto denaro dietro la minaccia che avrebbe reso pubbliche le foto osè che gli aveva inviato. E infine con lei, dietro inganno, avrebbe avuto anche dei rapporti sessuali fingendosi un amico del suo innamorato virtuale. L’adescamento era avvenuto attraverso Facebook: «Molto – dice Poliseno – mi viene da pensare su quanto i social siano uno strumento da non sottovalutare. Sono nella piazza virtuale da una parte per mostrare quello che facciamo come amministrazione comunale, ma dall’altra parte per osservare e capire come si muove la società, capirne i lati positivi e negativi e fare la mia parte. La nostra parte è che oggi lo strumento informatico deve essere guidato: abbiamo lavorato tanto con ragazzi e genitori: i genitori devono saper leggere alcuni atteggiamenti dei ragazzi, perché dietro alcuni comportamenti si nascondono violenze». «Siamo entrati in un’era digitale – conclude – ed è necessario prestare grande attenzione a un certo tipo di strumenti».