«Meno tasse alle imprese. Per decollare con Malpensa»

Il consigliere regionale Giampiero Reguzzoni e l’idea di una no tax fino a Gallarate e Busto. «Defiscalizziamo le aziende per dieci anni. E facciamo rinascere il territorio»

«Malpensa, serve una “no tax area”». A proporla è il consigliere regionale della Lega Nord , tra i relatori di un convegno della Lega Nord sul Sistema Aeroportuale Lombardo in cui il segretario della Lega Lombarda ha invocato la «liberazione degli scali lombardi dalla “camicia di forza” di Alitalia».

L’idea del bustocco Reguzzoni, in linea con i propositi di «tornare a far decollare lo hub di Malpensa», verrà presto messa nero su bianco in un progetto di legge parlamentare che punta all’istituzione di una Zes, una Zona Economica Speciale, attorno al sedime aeroportuale di Malpensa. Si tratterebbe, come spiega l’ex vicesindaco di Busto Arsizio, oggi membro della Commissione regionale Territorio e Infrastrutture, di una vera e propria «no tax area, con l’obiettivo di favorire i nuovi insediamenti produttivi su una fascia territoriale che potrebbe avere un’estensione di alcuni chilometri dal limite del sedime aeroportuale».

Nelle intenzioni del proponente infatti ci sarebbe l’ambizione di allargare l’opportunità anche alle città di Busto Arsizio e Gallarate. Da un punto di vista pratico, una Zes o una zona defiscalizzata facilita l’insediamento di attività prevedendo forti agevolazioni sulla tassazione per un periodo fino a 10 anni.

«È una proposta ancora da definire nel dettaglio – sottolinea Giampiero Reguzzoni – il concetto di fondo è privilegiare l’insediamento di nuove attività nei Comuni attorno all’aeroporto, defiscalizzando per dieci anni queste imprese, ad esempio prevedendo il pagamento di imposte forfettarie pari al 20%, contro l’attuale tassazione complessiva che supera il 60%. Con dei notevoli vantaggi sia per i territori, in cui si potrebbero rimettere in gioco le aree colpite dalla deindustrializzazione di questi ultimi anni ma anche le aree delocalizzate che oggi sono prive di prospettive, sia per il governo centrale, che grazie ai nuovi insediamenti creerà maggior sviluppo, con nuovi posti di lavori e sul lungo periodo maggiori introiti fiscali».

Ma ci sono almeno altri due motivi per cui questa idea di «detassare le imprese per rilanciare l’economia territoriale e l’occupazione» dovrebbe incassare consensi bipartisan sul territorio, secondo l’esponente della Lega Nord. Da un lato, l’opportunità di intercettare le nuove prospettive offerte dalla prevista crescita di Malpensa, scalo per cui «il piano nazionale del trasporto stima un raddoppio delle merci in transito, da 500 mila tonnellate annue a un milione di tonnellate, da qui al 2030».

Dall’altro, la necessità di compensare i disagi che il territorio ha fino ad oggi patito: «I pochi benefici per la provincia di Varese derivanti dall’indotto del sistema aeroportuale di Malpensa – spiega Reguzzoni – vengono azzerati dalle ben note e mai risolte problematiche relative all’inquinamento acustico e al consumo di suolo per le attività economiche che gravitano attorno al perimetro del sistema. A tutto questo si aggiunge la grave crisi che sta attraversando Alitalia, che potrebbe ripercuotersi sull’indotto. Tutte le azioni messe in campo fino a oggi dal Governo sono state fallimentari e le risorse compensative da distribuire ai Comuni limitrofi alla zona aeroportuale (la cosiddetta tassa d’imbarco, ndr) non vengono erogate dallo Stato».