Palazzo Borghi: una poltrona per sei candidati (o forse sette…)

Elezioni 2016 a Gallarate - Gli elettori rischiano di trovare nelle urne una scheda elettorale molto “affollata”

– Sei candidati sindaco, che però potrebbero anche diventare sette. La scheda elettorale che i gallaratesi troveranno nelle urne tra un paio di mesi rischia di essere davvero parecchio affollata. Niente che “spaventi” gli elettori, in realtà, che già sei anni fa fecero i conti con un sestetto di candidati alla poltrona più importante di Palazzo Borghi. L’unica differenza è che, questa volta, tra i nomi in lizza ci sarà anche quella del sindaco uscente.Ovvero

che, dopo una serie di rinvii, all’inizio dello scorso autunno ha sciolto la riserva annunciando di volersi candidare per ottenere un secondo mandato. A sostenerlo ci saranno il Partito democratico e Sinistra, ecologia e libertà, i due principali partiti della coalizione di centrosinistra che da cinque anni governa Gallarate. Confermata anche la presenza della lista civica “Città è vita”, nel 2011 fa il vero valore aggiunto, capace di “pescare” consensi anche negli ambienti più moderati della città. Difficile, invece, che si ripresenti l’Italia dei Valori, ormai non più fortemente radicata sul territorio.
Il principale sfidante, a dirlo sono i numeri, sarà , candidato del centrodestra scelto dopo mesi di trattative e un tentativo delle segreterie provinciali, subito respinto da quelle locali, di indire le primarie. A sostenerlo ci saranno la Lega Nord, della quale il candidato è militante, è Forza Italia. Della partita anche la Lega civica, movimento centrista nato anche a Gallarate sul modello di quello sorto a Varese, Gallarate onesta, riedizione della civica che cinque anni fa sostenne la candidata leghista Giovanna Bianchi, i ferrazziani di Libertà per Gallarate e “Gente di Gallarate”, formazione che segue l’esempio della lista omonima lanciata a Rho dal consigliere regionale.La novità di ieri è che a sostegno di Cassani ci sarà anche Fratelli d’Italia-An. Questo l’esito dello scontro tra i due circoli cittadini: uno, quello guidato da , favorevole all’alleanza con il Carroccio, l’altro per la corsa solitaria sostenendo , già in lizza cinque anni fa con i Pensionati. Ieri la segreteria regionale ha scelto l’alleanza.
Quindi c’è Progetto comune, formazione ispirata dal Nuovo centrodestra ma capace di aggregare esponenti della società civile ed anche alcuni ex leghisti. Per mesi al tavolo del centrodestra, dopo la scelta di rinunciare alle primarie ha optato per la corsa solitaria. Ancora non è stato scelto il nome del candidato sindaco, ma tutti gli indizi portano a . Per lui sarebbe una seconda volta: ci provò già, senza successo, nel 1997 alla guida della Lega Nord.
Si candiderà anche, fondatore di Forza Italia in città e già assessore ai Grandi eventi, alla guida di Gallarate civica: «andiamo senza alleanze, al ballottaggio si vedrà», spiega. Ancora più a destra ecco Forza Nuova, che ha scelto di puntare le sue carte su Riccardo Croce.
E poi c’è il Movimento5Stelle: al momento si sa che entrambi i due gruppi che fanno riferimento al M5S attivi in città hanno chiesto la certificazione della lista. «Non sappiamo che succederà: una delle due potrebbe essere esclusa, oppure potrebbe arrivare la richiesta di unire i due gruppi in un’unica formazione», spiega la consigliera regionale del M5S .
Infine . L’ultimo sindaco targato Democrazia Cristiana sta valutando se tornare in campo. E se farlo correndo da solo o appoggiando altre formazioni. «Decideremo in settimana», spiega. Ci fossero lui e Gnocchi, a quel punto sarebbe corsa a sette.