Rifiuti nei boschi vicino alla discarica. Furia social scatenata contro gli incivili

Le foto non lasciano dubbi: pneumatici nel verde a mezzo chilometro dalla piazzola. E i cittadini di Lonate Pozzolo chiedono sanzioni pesanti

Pneumatici abbandonati nell’area boschiva a meno di un chilometro di distanza dalla piattaforma ecologica comunale di Lonate Pozzolo. La denuncia corre sui social: «Ecco in cosa mi sono imbattuto questa mattina durante una passeggiata» posta uno degli utenti. «Ironia della sorte – scrive il lonatese – sono a meno di un chilometro dalla discarica comunale. Dove questi pneumatici avrebbero potuto essere smaltiti gratuitamente e correttamente. Senza contare che oggi quasi tutti i gommisti li ritirano sempre gratuitamente».

Il post ha scatenato una serie di commenti finiti per diventare una sorta di reportage dello «schifo» che infesta tutta la fascia boschiva tra Gallarate e Lonate Pozzolo. «La zona dei Fontanili – commentano gli utenti – è una discarica a cielo aperto. Sacchi dell’immondizia, molto eternit, che è rifiuto pericoloso, detriti e spazzatura di ogni genere. I torrentelli puzzano come fogne a cielo aperto». C’è chi punta il dito: «La colpa è degli incivili. Di chi scarica qui di tutto senza ragione. Perchè prendersi la briga di arrivare sino qui per scaricare la spazzatura quando basterebbe metterla nel bidone di casa ritirato porta a porta? Stessa cosa per gomme o ingombranti. Vanno in discarica senza costi».

Ma c’è un appunto anche per chi dovrebbe vigilare: «In tanti abbiamo segnalato a diversi enti – scrivono gli utenti – in risposta riceviamo una gara a chi fa meglio scarica barile. Il punto è sulla competenza: nei boschi è difficile stabilire i confini comunali. Dunque è complesso capire a chi tocchi intervenire. E così, nell’incertezza, nessuno interviene».

A tutela dei boschi sono partite due proposte. La prima: «Ciascuno organizzi e promuova, magari coinvolgendo le associazioni, una giornata di pulizia. In tanti Comuni viene organizzata da tempo, facciamola anche noi. Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, come l’eternit, presente in più punti, faremo una mappatura precisa in modo che sia chiaro anche a chi spetti intervenire per il ripristino dei luoghi».

Seconda proposta: «Tenere gli occhi aperti – dicono gli utenti – chiunque durante una passeggiata dovesse vedere qualcosa di strano chiami immediatamente i vigili. Nei boschi non ci possono essere telecamere, ma occhi umani attenti sì. Qualche volta chi scarica lascia qualche documento compromettente. Segnaliamo ogni cosa in modo da dare una mano a prenderli. Alla terza multa da migliaia euro scommettiamo che nessuno scaricherà più?».