«Scrivere su Facebook non equivale ad una denuncia»

Lo sgombero del parcheggio di Moriggia ha innescato commenti sul web

Social sì, social no. Sempre più spesso i social network, e in particolare Facebook, vengono usati dagli iscritti per comunicare situazioni di pericolo o segnalazioni.

Gallarate non fa eccezione e, con i suoi molteplici gruppi cittadini, le possibilità di condivisione sono amplificate. Un fenomeno “esploso” soprattutto durante la campagna elettorale. Molti candidati infatti, si sono dimostrati attivi sia sulle proprie pagine di riferimento sia nei gruppi per rispondere a domande (dopo essere stati “taggati”). Un contatto che, nel bene o nel male (spesso sono nate discussioni dai toni particolarmente accesi), è piaciuto ai cittadini e che ha portato l’amministrazione alla creazione, il 26 settembre, di una mail dedicata alle segnalazioni, [email protected] e successivamente ad una sezione ad-hoc nell’applicazione GallaratePiù.

Da lì, grazie alla collaborazione con gli amministratori di “Sei di Gallarate se..” è nato anche #segnalagallarate, uno strumento pensato per convogliare, in un solo macro contenitore, il flusso di segnalazioni che quotidianamente vengono pubblicate. Proprio uno degli amministratori, in risposta ad un post, aveva invitato l’utente ad avvertire gli uffici preposti.

Come sottolineato da , responsabile per l’Alto Milanese del Controllo del Vicinato «bisogna aver chiaro una cosa: il post su Facebook non equivale ad una denuncia rilasciata alle autorità competenti. Se si parla di sicurezza, certe problematiche, devono essere rese note in primo luogo alla Polizia Locale».

Una posizione condivisa anche dall’assessore alla sicurezza che, solo due giorni fa, commentava con queste parole il “caso” dello sgombero del parcheggio di Moriggia dove erano presenti dei nomadi: «Se volete affidare ai social lamentele e segnalazioni fatelo pure, ma se si vuole ottenere un risultato, senza perdere tempo, la prima cosa da fare è rivolgersi direttamente a chi il problema può (e deve) risolverlo».

Il riferimento era al post, condiviso nel gruppo social più popolato di Gallarate, da una residente di Moriggia “Mentre nel centro della città si ammirano i colori dei bellissimi ombrelli noi a Moriggia ammiriamo i colori del bucato steso dai rom che da lunedì mattina occupano metà del parcheggio di fianco alla piscina”.

Quindi, basta social? No. Come ribadito lunedì dall’assessore Caruso «abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti». Insomma, sì ai social ma in aiuto alle segnalazioni rilasciate a chi di competenza e non in sostituzione.