Tre medaglie d’oro a tutto malto. L’Italia brinda alla birra di Gallarate

Triplice vittoria e due argenti per il birrificio della famiglia Galuppi, nato in città solo 20 mesi fa

Tre medaglie d’oro e due d’argento all’edizione 2016 del Best Italian Beer: ad aggiudicarsele è stato “A tutto malto”, birrificio artigianale aperto un paio d’anni fa da e , padre e figlio, in corso Leonardo da Vinci a Gallarate. Un’azienda nata dalla passione per l’arte brassicola e trasformatasi in un’attività lavorativa. Che a venti mesi dal lancio sul mercato comincia ad ottenere i primi riconoscimenti.

«Si tratta di un concorso promosso da Federbirra e patrocinato dal ministero dell’Agricoltura – spiega Andrea Galuppi – bisogna inviare i campioni di birra, i giudici fanno una degustazione a porte chiuse, quindi vengono comunicati i risultati». «Siamo molto soddisfatti – ammette – Vincere tutti questi premi è davvero un bel risultato». Due medaglie sono andate alla Obelix, una birra rossa doppio malto, in stile trappista, «con sentori di caramello e crosta di pane». Profumi graditi ai giudici, che le hanno conferito il primo premio nella sezione Belgian dark ale.
Di questa birra da 8,8 gradi, però, è piaciuta anche la confezione. In particolare, l’etichetta disegnata da , cognato di Andrea Galuppi. Che è valsa la piazza d’argento tra le bottiglie da 75 centilitri.

Tornando alle medaglie d’oro, ad essere premiata come miglior English brown è stata la Ale lander. «È una birra non tradizionale, nel senso che è leggermente affumicata: usiamo malti torbati, gli stessi che si adoperano per il whiskhy, che danno una leggera affumicatura, un sentore di speck». Il risultato è una birra «da 5 gradi, molto beverina». E migliore della categoria.
Così come la Paddy’s, «una sweet stout da 6 gradi molto cioccolatosa, con sentori di caffè».

L’ultima medaglia, questa volta d’argento, è andata invece «alla nostra birra di battaglia». Ovvero la Ratsel, una kolsch, «una birra chiara da 5 gradi in stile tedesco ad alta fermentazione».
Tutti riconoscimenti che arrivano a due anni dall’inizio delle attività in corso da Vinci. Nel 2015, di questi tempi, padre e figlio stavano terminando di allestire il punto vendita che si trova di fianco all’azienda. E attendevano che le prime cotte terminassero di fermentare. Quali sono, ora, le aspettative? «Certamente speriamo in un bell’impatto a livello commerciale – ammette Galuppi – spero che per i nostri clienti queste tre medaglie d’oro vogliano dire qualcosa».