La “Sindrome del frigorifero vuoto”. Il vero pericolo per gli anziani soli

In alcuni casi necessaria un’integrazione della supervitamina

La chiamano “sindrome del frigorifero vuoto”. Colpisce gli anziani rimasti soli che non hanno voglia di cucinare e che spesso cenano con avanzi o biscotti. È importante invece che mangino cibi ricchi di calcio, per contrastare la perdita di massa ossea. Ma La vera assente dalla dieta azzurra, infatti, è la vitamina D, importante perché rinforza la muscolatura.
«La vitamina D forma le fibre bianche coinvolte nella forza, nell’equilibrio e nella resistenza agli sforzi. Tant’è che il deficit di questa sostanza negli anziani si traduce immediatamente in debolezza,

stanchezza, passo lento e maggior rischio di cadute (e di fratture)», spiegano i geriatri. Purtroppo, a quest’età esporsi al sole 20 minuti al giorno non basta. La pelle, infatti, diventa meno efficiente nel convertire la forma inattiva della vitamina, il colecalciferolo, nella sua forma attiva, il calcitriolo.
Ecco perché è necessaria un’integrazione per bocca, specie se non si consumano abitualmente pesce azzurro, uova, burro e formaggi, preziose fonti della supervitamina.