Mare o montagna? La decisione spetta al medico

Le ferie (specie quelle estive, le preferite da gli italiani) sono un autentico toccasana per la salute

Sospirate da tutti, per tutti rappresentano una parentesi più o meno lunga in un anno di impegni. Le ferie, specie quelle estive predilette dalla maggioranza degli italiani, sono un autentico toccasana per la salute. Lo dimostrano le ricerche scientifiche: la mancanza di uno stacco deciso dalla routine rende più esposti allo stress e al rischio di ammalarsi. Ma la scelta della meta può non essere banale, se la salute traballa. Chi soffre di malattie croniche dovrebbe prenotare solo dopo aver parlato con il medico. In caso di disturbi cardiovascolari, per esempio, è perfetta la media collina. Più fresca del mare, con pochi sbalzi di temperatura e una normale quantità di ossigeno nell’aria, è ideale anche per i cardiopatici più gravi. Il caldo delle coste, invece, aumenta la frequenza cardiaca e la disidratazione, peggiorando gli scambi di ossigeno. Anche per gli ipertesi è fortemente consigliato un check up prima della partenza.

Al mare la pressione tende a scendere, in montagna a salire, quindi può servire una revisione delle terapie. I bagni in mare, che favoriscono la penetrazione dei raggi solari benefici per la pelle, migliorano la psoriasi in otto casi su dieci, a patto di evitare scottature e punture di insetti, piccoli traumi che, con l’eccesso di sudore, peggiorano le lesioni. Il mare non va bene per chi soffre di cardiopatie scompensate o è affetto da gravi malattie delle ossa o delle articolazioni con completa impotenza funzionale.

L’atmosfera del lago e il muoversi lento delle sue acque producono un effetto di relax. Il clima del lago va bene per gli ipertesi, per chi è affetto da cardiovasculopatie anche in scompenso e da broncopneumopatie croniche ostruttive, anche asmatiformi. Le ferie in quota sono adatte a chi soffre di asma e allergie ai polliniperché l’aria con meno inquinanti e allergeni migliora il controllo della malattia. Inoltre, grazie alla minor densità di ossigeno, i polmoni si espandono meglio e l’iper-reattività dei bronchi diminuisce. Sono una delle mete più utilizzate per le vacanze “mordi e fuggi”. Sono caratterizzati da un aumento dell’umidità relativa fino a valori intorno al 20%, alta produzione di ossigeno durante il giorno, abbattimento delle specie inquinanti fino al 70-80%, potere di assorbimento di numerose sostanze gassose inquinanti. Gli ambienti di bosco sono indicati per gli anziani portatori di bronchiti croniche infiammatorie, mentre la foresta è consigliata nei casi di asma bronchiale non allergico ed enfisema polmonare.