A Varese i saldi partono in sordina

Le vendite sono andate discretamente, ma niente botto. Commercianti «abbastanza soddisfatti»

I saldi sono partiti, ma senza sprint. I negozianti varesini si dicono «abbastanza soddisfatti», anche se avrebbero sperato in qualche vendita in più. Complice le temperature fredde, molti clienti hanno comprato cappotti e giacconi, concretizzando un acquisto rimandato nei mesi scorsi. Tutto senza la frenesia che i saldi dovrebbero portare con sé.

«Sabato è stato il vero giorno dei saldi – afferma Giorgio Angelucci, presidente di Confcommercio Ascom Varese – Il 5 gennaio (giorno in cui si sono aperte le svendite di fine stagione, ndr) non c’è stata una vera e propria corsa all’affare. Il giorno dell’Epifania abbiamo lavorato così e così. Ieri, infine, è stata una giornata tranquilla. La partenza dei saldi è una fiammata, poi il lavoro diventa più continuativo fino a metà mese, quando gradatamente scende. Abbiamo ancora una decina di giorni di lavoro buoni, ammesso che il meteo continui ad essere freddo e soleggiato, perché se piove o nevica si arresta tutto».

Complessivamente, secondo Angelucci, «si è lavorato abbastanza, anche se ci si sarebbe aspettati qualche cosa di più. Sono abbastanza soddisfatto, senza fare i salti di gioia».

Alessandro Ceccoli, rappresentante del comune all’interno del Distretto del commercio di Varese, ha raccolto un po’ di pareri tra i negozianti, riscontrando che il morale è piuttosto basso. «Complessivamente sembra che i saldi non stiano andando molto bene. Poi è vero che ci sono delle eccezioni. Ma, guardandomi intorno, ho visto pochi negozi con dentro tanti clienti. Ricordo che davanti alle firme più prestigiose qualche anno fa c’era la coda, cosa che adesso non si verifica più».

Fino alla valutazione: «Secondo me Varese è un po’ in difficoltà dal punto di vista del commercio. Se Milano è stabile come vendite, Varese registra una flessione verso il basso. Bisogna fare un grosso sforzo, coinvolgendo l’amministrazione che è sensibile a queste tematiche e che ha dato un segnale contribuendo alla spesa per le luminarie. Ma adesso bisogna pensare a qualche intervento più costante nel tempo, finalizzato a rendere la città più accogliente, evitando sprechi. I grossi investimenti (come quello per le stazioni e per piazza Repubblica) mi creano perplessità, noi prima di tutto abbiamo bisogno che tutto funzioni e sia sotto controllo».

Ceccoli non nasconde un po’ di preoccupazione: «le strade varesine dello shopping sono una e mezza: corso Matteotti) e corso Moro, dove i negozi sono praticamente solo da una parte. Bisogna organizzare una riunione per fare il punto della situazione. Da parte dell’amministrazione c’è sensibilità, bisogna stabilire quali siano gli strumenti adeguati per aiutare il commercio».

Che in certe strade si lavori bene e in altre meno è testimoniato anche da Graziella Roncati Pomi, vice presidente vicario di Aime, che ha recentemente spostato il negozio L4K3 da via Griffi a corso Moro: «adesso è tutto un’altra vita, quest’anno sono abbastanza soddisfatta per i saldi».