A Villa Recalcati scoppia la “guerra dell’acqua”

Il presidente Gunnar Vincenzi replica duramente dopo le dimissioni Pietro Zappamiglio: «Deve assolutamente rimanere un bene pubblico»

Sull’acqua è “guerra”. Dopo le dimissioni di dalla guida dell’Ato, arriva la dura replica del presidente della Provincia di Varese : «Motivazioni incomprensibili. Ma il tema è delicato: non si facciano strumentalizzazioni e propaganda allarmistica».
Anche il segretario Pd Samuele Astuti contrattacca: «Ncd se ne lava le mani. Ma non scarichi le colpe su altri».

Le dimissioni di Pietro Zappamiglio dalla presidenza dell’Ato, e la richiesta di «un immediato cambio di passo» nella gestione del servizio idrico integrato della provincia di Varese da parte dei vertici provinciali di Varese Popolare (Nuovo Centrodestra), alzano una bufera di polemiche sul “caso acqua”.

Il presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi replica a tono alle accuse degli ex alleati: «Posso capire le esigenze di riposizionamento politico nel consiglio provinciale della lista dell’ex vicepresidente Ginelli, cui Zappamiglio fa riferimento, ma ritengo che l’acqua sia una questione troppo seria e delicata sulla quale sarebbe bene evitare strumentalizzazioni e dichiarazioni allarmistiche prive di fondamento e formulate a soli scopi propagandistici».

Vincenzi, pur mostrando «rispetto» per la scelta di Zappamiglio, definisce «incomprensibili» le motivazioni delle dimissioni, «dal momento che non solo ha guidato le scelte dell’Ufficio d’Ambito fino a pochi giorni fa, ma in questi mesi ha condiviso il percorso del gestore unico del servizio idrico fatto insieme ai Sindaci di tutta la provincia, tanto che anche il Comune in cui è sindaco (Gorla Maggiore, ndr) è socio di Alfa».

E respinge al mittente le accuse di inerzia e di ritardi formulate dal presidente dimissionario dell’Ato, che ha parlato, tra le altre cose, di «aggregazioni discusse in consiglio provinciale senza il coinvolgimento dell’Ufficio d’ambito» per testimoniare la mancata condivisione di indirizzi e azioni.

«I sindaci e gli amministratori – la replica di Gunnar Vincenzi – sanno bene quali sono le responsabilità dell’Ufficio d’ambito, guidato da Zappamiglio, nella gestione del servizio idrico provinciale, che ha tra i propri compiti anche quello di definire le tariffe e gli investimenti, sui quali si stanno registrando alcuni ritardi. Non vorrei quindi che le vere ragioni delle dimissioni di Zappamiglio siano dovute alla sua incapacità di gestione di queste partite».

Il presidente della Provincia ricorda il «paletto» per cui «l’acqua è e deve essere un bene pubblico», da cui è scaturita la costruzione del percorso che ha portato alla nascita di Alfa, «scelte che hanno visto sempre il coinvolgimento dei sindaci». Sul caso arriva anche il tweet di , segretario provinciale del Partito Democratico: «Ncd con l’acqua se ne lava le mani e fa dimettere il suo Presidente Ato. Gestire il servizio idrico è troppo difficile per loro?
Ne prendiamo atto, ma non scarichino le loro colpe su altri». Insomma, la polemica è servita. In attesa dei prossimi passi, e del successore di Zappamiglio alla guida dell’Ato.