Abusi sessuali sulla figlia. La ragazza testimonierà

Alla sbarra - Anche la matrigna è accusata di maltrattamenti: le avrebbe versato in testa la candeggina

– Abusi sessuali dal padre, maltrattamenti dalla matrigna. E’ questo lo scenario da incubo delineato nel processo che vede alla sbarra il genitore di una ragazzina di soli 9 anni all’epoca dei fatti contestati e la sua nuova compagna. Entrambi gli imputati rigettano le accuse dichiarandosi innocenti. Il padre ha affermato in aula che essendo “impotente”, mai avrebbe potuto abusare della figlia.

L’uomo ha anche adombrato il sospetto che la ragazzina abbia reagito malissimo alla separazione tra lui e la moglie e che forse quest’ultima potrebbe aver in qualche modo influenzato le dichiarazioni della figlia. Ieri le parti avrebbero dovuto discutere il processo: era attesa anche la sentenza. Ma il giudice, a fronte di una situazione tanto delicata, ha aggiornato l’udienza al 23 giugno: in quella data sarà ascoltata la ragazzina che testimonierà in aula a porte chiuse.

Alla giovane spetterà dunque l’ultima parola in seno al dibattimento. L’accusa portata davanti al collegio giudicante del tribunale presieduto da Anna Azzena è del resto gravissima.Secondo la procura di Varese (fu Massimo Baraldo a dare il via all’inchiesta oggi affidata al pm Annalisa Palomba) i presunti abusi avrebbero avuto inizio quando la bambina aveva appena otto anni e si sarebbero protratti dal 2009 al 2012. I genitori all’epoca si separarono, la madre si trasferì a Roma con un nuovo compagno. La bimba restò a vivere con il padre a Varese per evitare che subisse un trauma ulteriore. Fu a quel punto, però, che avrebbero avuto inizio le presunte violenze. Il padre avrebbe abusato di lei sessualmente costringendola a palpeggiamenti e strofinamenti sino a giungere ad avere con la ragazzina rapporti completi. La ragazzina ha anche dichiarato che il padre la costringeva a guardare film pornografici con lui. Film che gli inquirenti hanno trovato nel Pc in uso all’uomo. Il quale ha dichiarato che quei film in realtà li guardava con la moglie (oggi ex) nel disperato tentativo di riuscire ad avere rapporti sessuali con lei. Sull’altro fronte c’erano invece i presunti maltrattamenti attribuiti alla nuova compagna del padre della piccola che avrebbe utilizzato punizioni esemplari come quella di rovesciare sulla testa della bimba della candeggina. La bimba si è chiusa sempre più in se stessa. Si ammalò di bulimia e perse 12 chili in pochi mesi. Smise di lavarsi, di studiare, di mangiare e di frequentare la suola regolarmente. Ad accorgersi che qualcosa non andava furono in prima battuta le insegnanti. Poi fu la madre della piccola, oggi affidata a una comunità protetta, a rendersi conto di un disagio pesante.

La bimba, al termine di ogni periodo trascorso a Roma con la madre, non voleva mai tornare a casa a Varese implorando di non rimandarla dal padre. A poco a poco i familiari fecero breccia nel dolore della ragazzina; fu il nonno materno infine a ricevere una confessione devastante. E partirono le denunce. Sfociate nel processo ora in corso.
La bimba, che oggi ha 15 anni, nel frattempo ha iniziato un lungo percorso di terapia per poter superare la vicenda che ha alla fine denunciato. Secondo gli inquirenti le accuse della ragazzina sono credibili. E credibili le ha giudicate anche il gup che ha rinviato a giudizio il padre e la nuova compagna.