Agorà e la sfida elettorale: «Il nostro aiuto a Forza Italia»

Pedroni si racconta: «Candidati e progetti per contribuire al programma»

Agorà e la sfida elettorale: «Candidati e progetti per contribuire al programma di Forza Italia. La linea l’abbiamo tracciata anni fa, ed è quella che ora va per la maggiore». Parola di , presidente dell’associazione politico-culturale legata («ma non esclusivamente») a Forza Italia, che anche quest’anno, il 15 dicembre, rinnova la tradizione della cena per gli auguri di Natale e per festeggiare il compleanno del presidente onorario .

«Occasione particolare perché non si può non cominciare a preparare il momento elettorale della primavera 2018, che per noi è duplice, con le regionali e le politiche. Daremo il nostro contributo, con candidati e progetti, al programma di Forza Italia».

«Una situazione piuttosto fluida, come si dice in gergo. C’è una ripresa di consensi per FI, e tra le discussioni in corso, c’è anche quella se accogliere o meno chi si affaccia o torna ad avvicinarsi al partito. Nulla di male, purché non sia dettato dall’opportunismo».

«Del polo moderato della coalizione sì. Per quanto tutti si affannino a rappresentare i centristi, più di tutti li rappresenta Forza Italia. E il nostro Highlander , quando torna a farsi vivo, fa la differenza».

«Sicuramente l’ispiratore delle scelte fondamentali, ma è importante che la leadership si rinnovi e si aggiorni. Uno dei compiti di Agorà è da sempre cercare nella società civile persone che hanno idee e che si avvicinino alla politica. Noi siamo sulle posizioni e i principi del PPE, e lì si possono trovare soggetti, anche non organici ai partiti, che possano rappresentare bene quelle idee».

«È l’atteggiamento di Agorà da sempre, in questo momento ancora più importante. Una sorta di “primarie” costanti, realizzate in un’associazione. Abbiamo fatto, e continueremo a fate, iniziative sui contenuti: frontalieri, Malpensa, fisco, ospedali, temi che interessano i cittadini».


«Anche trasversali ai partiti della coalizione. Senza voler essere presuntuosi, la linea l’abbiamo tracciata anni fa».

«Non credo, perché il nostro è un Paese per natura molto frazionato su molteplici posizioni. È quando si forza la mano per creare omogeneità che succede come il PD di , che porta ad aprire fratture.

Noi invece crediamo nell’alleanza tra diversi, che hanno valori che coincidono, un modello molto più vicino alla mentalità italiana».