Aiuto, integrazione, lavoro. «Dalla demagogia ai fatti»

Il protocollo - La giunta si attiva per un progetto di inserimento dei richiedenti asilo

Immigrati in campo tra una settimana per svolgere lavori socialmente utili, sotto la cabina di regia comunale. La giunta ha approvato ieri un protocollo, stilato con Prefettura e Direzione del lavoro, per costruire un percorso di integrazione dei richiedenti asilo. «Abbiamo dato concretezza ad una modalità operativa, per passare dalla demagogia all’efficienza e ai fatti – annuncia il sindaco Davide Galimberti – Vogliamo cercare di far diventare queste situazioni di disagio delle opportunità di impiego, in modo che anche l’integrazione

possa aumentare attraverso operazioni concrete e visibili alla popolazione». Sono 230 i richiedenti asilo ospitati a Varese, 80 dei quali alloggiano all’Hotel Plaza. «Arrivati nel mese di luglio ma per effetto di un bando della Prefettura che risale a qualche mese fa – precisa l’assessore ai servizi sociali, Roberto Molinari – Gli altri 150 erano già presenti da tempo nel comune». Se la tendenza, fino ad oggi, è stata quella di ignorare il “problema” «se non nella misura di fare del terrorismo psicologico – sottolinea l’assessore – La logica che volgiamo imporre adesso è differente: non vogliamo affrontare la situazione sulla base dell’emergenzialità, perché di questo fenomeno ci dovremmo occupare nei prossimo dieci anni, ma di iniziare un percorso costruito, razionale che consenta a noi come comune di svolgere un ruolo di regia». Palazzo Estense , in accordo con gli operatori che si occupano della gestione dei richiedenti asilo, inizierà un percorso di avvicinamento al lavoro, impiegando gruppetti di immigrati in piccole attività di pulizia della città. «Il loro non è un impiego lavorativo – precisa Molinari – non sottraggono posti di lavoro agli italiani, ma svolgono del puro e semplice volontariato in alcune ore della settimana e utilizzando le loro capacità lavorative». Il comune farà una ricognizione dei lavori che possono iniziare a fare e da settimana prossima potrebbero essere operativi sul campo. «Abbiamo come primo obiettivo quello di dare loro la possibilità di recuperare dignità e come secondo quello di dare un’immagine positiva alla nostra comunità, perché tutti capiscano che gli immigrati non sono solo un costo di solidarietà, ma ripagano chi li ospita». Solidarietà e integrazione che vanno di pari passo a massimo rigore e fermezza per garantire la sicurezza ai cittadini. «Sulla sicurezza non si arretra di un millimetro – conclude Galimberti – Le attività di presidio del territorio sono costanti e in costante aumento».