«Amo la mia famiglia e la mia città»

L’intervista a Ivana Perusin, neo assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive del Comune di Varese

Ha fatto carriera in una multinazionale, senza rinunciare alla famiglia, e adesso ha deciso di dedicare parte del suo tempo anche alla collettività. Ivana Perusin, nuovo assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive e Semplificazione del comune di Varese, è un modello di determinazione e al femminile. Conosciamola meglio…


E non c’è molto di più da sapere. Sono sposata, ho un figlio di 20 anni, una bimba di 3 e sono in dolce attesa di… non si sa, il sesso non lo vogliamo sapere, sarà una sorpresa. Sul piano professionale invece sono esperta di controllo di gestione e finanzia aziendale ed ho un’esperienza pluriennale nell’implementazione di nuovi processi. Mi sono sempre impegnata nella valorizzazione delle donne in azienda, partecipando attivamente a diverse attività sulla leadership femminile e sul bilanciamento di lavoro/famiglia. Sono varesina doc, cresciuta qui e ho frequentato anche la nostra Università (laureata in Economia e Commercio all’Insubria). Amo la mia città e sono entusiasta di poter mettere la mia professionalità e le mie competenze al servizio dei cittadini e di Varese.

Non c’è spazio. Ho un mio orientamento chiaramente, ma non ho mai fatto politica e non intendo iniziare adesso. Mi sono fatta avanti perché il sindaco cercava una figura professionale ed è questo che rappresenterò durante il mio mandato. Il mio profilo era molto vicino, per non dire corrispondente, a quello che Galimberti stava cercando così ho mandato il mio curriculum e sono stata richiamata. Non conoscevo Davide prima. Sono stata scelta per lavorare sull’attrattività di Varese e su questo mi concentrerò.

Prima di prendere qualsiasi iniziativa devo farmi una quadro chiaro della situazione.

Con la prima giunta abbiamo dato il via al processo di sburocratizzazione della pubblica amministrazione che servirà a snellire le pratiche, velocizzare i tempi di concessione dei permessi e quindi agevolare il settore del commercio e delle attività produttive in generale. È un lavoro lungo però, i cui effetti si intravedranno tra mesi perché prima mi è necessario fare un’analisi della situazione attuale, studiare numeri e statistiche che gli uffici stanno raccogliendo.
Solo dopo si potrà valutare il dove e il come andare ad agire. Adesso il primo obiettivo rimane la riduzione del 50% dei tempi per ottenere un’autorizzazione e la prima verifica sull’andamento dei progressi rispetto all’obiettivo la faremo a fine anno, non prima.

Assolutamente sì. In azienda ho capito che le complessità eccessive portano ritardi e costi aggiuntivi. Bisogna invece lavorare dove ci sono opportunità per portare ricavi aggiuntivi. Mi impegnerò per lavorare in team e farmi carico dei problemi. Ho imparato che la diversità e il confronto sono dei valori. E che le decisioni arrivano dalle sintesi anche di queste cose.
Ci sono però delle situazioni contingenti. I commercianti, per esempio, chiedono soluzioni rapide per un rilancio delle loro attività che stanno soffrendo. Chiedono più collaborazione da parte della pubblica amministrazione e si aspettano molto dall’insediamento di questa nuova giunta.
Incontrerò presto le associazioni di categoria, hanno già chiesto un confronto. Una mia idea ce l’ho, ma prima vorrei parlare con i commercianti e poi vedremo.


Diciamo che tengo i miei obiettivi ben presenti, ma la concentrazione è tutta sulla strada per raggiungerli nel minor tempo possibile.

Se lo avessi pensato non mi sarei imbarcata in questa avventura e non sarei arrivata dove sono oggi riuscendo contemporaneamente a costruirmi una famiglia. Si può fare tutto perché c’è un tempo per ogni cosa.
E così questo sarà il primo fiocco, rosa o azzurro, che vedremo appeso fuori da Palazzo Estense.