Bastonate e candeggina sui figli. Condannato trentatreenne cinese

L’uomo si è visto infliggere una pena di un anno e cinque mesi, ma ormai è all’estero

Bastonate ai suoi tre bimbi, botte e insulti alla compagna. Persino della candeggina lanciata addosso ai piccoli. Condannato a un anno e cinque mesi di carcere: lui però è tornato in Cina. Se non rientrerà in Italia non sconterà un giorno. La buona notizia è che moglie e figli sono in Italia al sicuro. Per la famiglia dell’uomo è stato un incubo lungo un anno: da quando cioè il trentatreenne cinese ha perso il posto di lavoro.

È stata quella, secondo quanto accertato dagli inquirenti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo già prima di ritrovarsi disoccupato aveva mostrato un’indole violenta, ma la rabbia devastante sfogata soprattutto contro i bambini è esplosa quando ad inizio 2015 si era ritrovato senza lavoro.

La crisi lo aveva colpito in modo durissimo e lui ha colpito in modo devastante la sua famiglia sfogando sui tre figli di sei, quattro e tre anni, tutta la sua frustrazione. È stata la moglie a denunciarlo. Lo ha denunciato nella convinzione che un giorno quello stesso uomo forse sarebbe potuto andare oltre il punto di non ritorno massacrando i propri piccoli. Il fatto è accaduto a San Fermo. La madre aveva sentito i figli gridare e piangere nel gennaio 2016 ed era accorsa.

La scena che le si era parata davanti era stata raggelante: il compagno era in piedi e in mano aveva un bastone. Il manico di una scopa in metallo, in realtà. Con quel bastone improvvisato il trentatreenne aveva bastonato due dei figli con un violenza tale da piegare il manico della scopa. Perché? A quanto pare questo rientrava nei metodi educativi del trentatreenne. I due piccoli, mentre la sorellina dormiva, stavano giovando e al padre quella confusione di risate risultava intollerabile. Serviva quindi una punizione. Una punizione adeguata a tutto quel fastidio.

Il trentatreenne ha pensato che delle bastonate violente fossero sufficienti a spegnere quelle risate. Era intervenuta la polizia d’intesa con il pubblico ministero Annalisa Palomba e l’uomo era stato arrestato. La compagna del trentatreenne a quel punto aveva deciso di raccontare ogni cosa. Delle botte a lei, delle minacce di morte, della follia scatenata dalla disoccupazione, di quella volta, era il settembre 2015, in cui il compagno aveva gettato candeggina contro tutti loro causando una crisi respiratoria a uno dei bambini. Ieri è arrivata la condanna. Un anno e cinque mesi.

Se l’uomo tornerà in Italia sarà arrestato. E dovrà scontare la sua pena. Oppure ricorrere in appello. In ogni caso non potrà più fare loro del male.