“Benvenuta Scuola Canziani”. Ieri è suonata la prima campanella

Gli allievi che hanno traslocato da via Marzorati sono entrati nella nuova sede

– È suonata in anticipo di qualche giorno sul calendario scolastico regionale – l’inizio ufficiale per tutti gli studenti è fissato infatti per oggi, 12 settembre – la campanella per alcune scuole varesine: alcuni studenti sono già in classe da venerdì scorso, mentre fra i plessi che ieri, lunedì 11 settembre, hanno aperto i cancelli c’era la Canziani. Ma non l’edificio scolastico di via Marzorati, dichiarato inagibile agli inizi di luglio, bensì la nuova sede, all’interno della storica struttura di via Busca, che da sempre ospita la primaria intitolata a San Giovanni Bosco.

Ad attendere la scolaresca “esule” dal quartiere Bellotti un allegro striscione preparato dall’associazione genitori della Don Bosco: “Benvenuta scuola Canziani” e bentornati a tutti!”, per stemperare la malinconia dei “cugini” che da quest’anno scolastico dovranno abituarsi ad un nuovo ambiente senza aver avuto il tempo materiale di digerire la pillola del trasferimento coatto. Ed è proprio il timore di perdere l’identità di un’istituzione che dal 1965 costituisce un punto fermo per tante famiglie varesine, anche in trasmissione generazionale,

ad aver fatto rattristare diverse madri. Valentina, mamma di Gaia, che ha iniziato la quinta elementare, è preoccupata: «Il cuore rimane alla Canziani, anche se io abito a Casciago e non sono del quartiere, però ho un bambino che va alla materna Dalla Chiesa e sono tirata coi tempi sia a portarli sia a riprenderli. Difatti ho chiesto la navetta: ma quando abbiamo fatto il pass ci è stato consegnato con la scritta “Trasporto scolastico speciale – Scuola Don Bosco”, e il dubbio che il nome Canziani si perda è forte».

Gaia, occhioni neri che brillano per le emozioni del primo giorno di scuola, indossa la maglietta bianca con il logo della “Mia Canziani”, l’associazione genitori che ieri mattina ha distribuito alle sei classi anche i nuovi cappellini distintivi: la sua quinta ha passato il testimone alla prima. Le aule sono belle e confortevoli: ma ce n’è una veramente piccola, con venti banchi stipati addosso alla lavagna a muro. Fra le maestre si percepisce il disagio di aver dovuto lasciare una struttura nota, spaziosa, amata, e l’orto e il parco dove si faceva lezione all’aperto, mentre la “Busca”, nonostante la posizione panoramica, con il Campo dei Fiori a protezione, è immersa in spazi verdi in forte pendenza. La navetta ha preso a funzionare dal primo giorno: un educatore controlla le presenze, la salita e le discese, e i bambini che la prendono sono un’ottantina. All’uscita, si incrociano tante mamme che volentieri si fermano a raccontare, come quella di Federico, II A, che è molto soddisfatta: il suo bambino le ha raccontato che la scuola è proprio bella, e da domani prenderà la navetta assieme ai suoi compagni. Mamma Miresi abita in via Marzorati e tutte le mattine vedrà la vecchia Canziani: ma per fortuna il suo piccolo che ieri ha iniziato la prima è uscito con la felicità negli occhi; mamma Katia prova un’analoga nostalgia, perché anche se i suoi due bambini sono stati molto contenti, «non rientrare più nella nuova scuola e vedere la bidella nell’angolino che piangeva è stato pesante». Dulcis in fundo, infine, la storia di Mariella e Chiara, che hanno ritrovato la serenità proprio grazie alla Canziani, perché con l’arrivo delle sue due seconde sono riuscite a riportare i loro Flavio e Rossella in via Busca. L’anno scorso, infatti, avevano dovuto iscrivere i loro remigini alla Pascoli perché nella scuola del quartiere Aguggiari non c’erano i numeri per formare la prima: «Ma noi abbiamo ciascuna un altro figlio alla Don Bosco» spiegano «ed era stato un anno pesante. Invece così adesso finalmente i fratelli sono riuniti nelle stesse aule, anche se in due scuole diverse». Una storia che cattura il cuore.