Bimbo investito sulle strisce. «Automobilisti troppo distratti»

Il fatto è avvenuto verso le 7 di ieri mattina: il bambino di 9 anni stava andando a scuola. Salvato dallo zainetto, è stato accompagnato in ospedale in codice verde e dimesso con prognosi di pochi giorni

– Bimbo di nove anni investito mentre va a scuola: stava attraversando sulle strisce. È l’ennesimo caso in provincia: questa volta, per fortuna, è andata bene. Ma l’incidente avrebbe potuto avere un esito molto diverso. Il comandante della polizia locale di Varese Emiliano Bezzon: «Automobilisti spesso distratti al volante. E per chi svolta a destra una visibilità non ottimale può essere fatale».

L’ultimo di una lunga serie di incidenti dalla stessa identica dinamica (pedoni investiti sulle strisce che in tre casi hanno causato tre vittime in meno di due mesi) è avvenuto pochi minuti dopo le 7 di ieri mattina in via Ponti a Calcinate. Il piccolo, 9 anni soltanto, zaino in spalla ha attraversato la strada perché dall’altra parte c’è la fermata dello scuolabus.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della polizia locale varesina subito intervenuti n’auto ha svoltato a destra imboccando via Ponti.

Una frazione di pochi secondi avrebbe potuto cambiare l’esito dello schianto: invece, per fortuna, il piccolo aveva già attraversato quasi completamente la corsia sulla quale l’auto si è immessa. La macchina l’ha colpito con lo specchietto buttandolo sull’asfalto. Provvidenziale è stata la presenza dello zainetto. Il bimbo è caduto sulla schiena ma lo zaino ha attutito il colpo evitando soprattutto che il ragazzino sbattesse la testa. Lo studente è stato accompagnato in ospedale in codice verde per accertamenti: è stato dimesso con una prognosi contenuta entro i 5 giorni.

È Bezzon ad offrire uno spunto di riflessione. «La svolta a sinistra offre sempre una maggiore visibilità – spiega il comandante – quella a destra non ha mai una visuale perfetta sulla strada». L’automobilista ieri si è fermato immediatamente. Gli agenti hanno anche controllato il suo cellulare per verificare se fosse al telefono, magari senza auricolare, al momento dell’incidente.

«È un controllo che eseguiamo sempre – spiega Bezzon – A Varese la guida mentre si utilizza il cellulare in modo non regolare è la principale infrazione riscontrata al codice delle strada. Oltre che tra le prime tre cause di incidente». Il varesino non brucia gli stop, ma non riesce a rinunciare al telefonino.

«Siamo oltre la semplice telefonata senza viva voce o l’auricolare – spiega il comandante – il vero problema oggi sono social e chat». Mentre si è al volante si controllano le notifiche Facebook e magari si risponde anche a qualche messaggio. «Un comportamento ad altissimo rischio», spiega il comandante.

Il comando di polizia locale di Varese ha messo in campo anche degli agenti in borghese per contrastare un fenomeno dilagante: in sei mesi sono state 130 le multe elevate a Varese. A Milano nello stesso periodo le sanzioni sono state 650; con flussi di traffico, però, mille superiori a quelli della Città Giardino.

Un automobilista varesino su dieci utilizza in modo irregolare e pericoloso il cellulare mentre è al volante. Che fare? Bezzon propone di impedire ogni tipo di chiamata, tranne quelle di emergenza, sulle strade ad alto scorrimento. «E un intervento normativo che consenta il sequestro del cellulare per almeno un mese, come già avviene in Svizzera o in Germania».

Una multa da 161 euro e la decurtazione di sei punti dalla patente «non è sufficiente. Sono sanzioni troppo blande. Combattiamo una battaglia culturale, come fu per l’introduzione dell’obbligo di utilizzo del casco per i motociclisti. Servono sanzioni estremamente dure. La possibilità di sequestro del telefonino potrebbe essere un buon deterrente», conclude il comandante.